Il superbonus 110 per cento è al centro di diverse polemiche e continui provvedimenti a modifica della normativa
Si tratta senza dubbio di uno dei provvedimenti più discussi e modificati dall’esecutivo negli ultimi dodici mesi. E’ il superbonus edilizio 110 per cento, lo strumento introdotto dal governo Conte II al fine di stimolare l’economia e la crescita dopo la battuta d’arresto causata dalla pandemia.
Lo strumento ha subito più volte delle modifiche perché ritenuto troppo generoso da Draghi in persona. Poi è arrivato il nuovo governo che ha modificato il superbonus riducendo la percentuale di detrazione. La notizia che tutti auspicavano era però un’altra. Infatti, in tanti speravano di poter ottenere una proroga almeno al 31 dicembre del superbonus.
Si tratta delle tante richieste inevase poiché negli ultimi giorni di scadenza per la presentazione della pratica, ossia il 25 novembre, gli uffici degli enti locali sono stati presi d’assalto e diverse pratiche non sono state presentate in tempo. Per questo motivo si era chiesto e sperato in una proroga fino al 31 dicembre per dare la possibilità a coloro che erano rimasti fuori di rimediare. L’addio al superbonus 110%, invece, è ufficiale al 25 novembre.
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Il superbonus 110 per cento, quindi non sarà prorogato. Al suo posto sarà modificato con un bonus edilizio di una percentuale di detrazione più bassa. Resta da definire, invece, la situazione dei lavori feri per i crediti bloccati. In tal senso si è registrato un passo in avanti. La notizia positiva è che il numero massimo di passaggi per la cessione dei crediti passa da due a tre.
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Questo permetterà di snellire le pratiche e velocizzare le opere ferme a causa della circolazione frenata dei crediti d’imposta. Quindi, gli intermediari abilitati per cedere i crediti d’imposta passano a tre mentre viene inserita poi una ulteriore garanzia alle banche. Infatti, entra nella procedura la Sace che offrirà la sua garanzia alle banche per la cessione dei crediti d’imposta.