Approvato un emendamento dell’opposizione che consegna alle persone indigenti un nuovo strumento di sostegno
Approvato dalla maggioranza il primo emendamento alla legge di bilancio presentato dall’opposizione parlamentare. Si tratta della proposta di inserire il reddito alimentare. Si tratta di una misura a sostegno delle persone più indigenti. La norma prevede di destinare alle persone in povertà assoluta dei pacchi provenienti dalla grande distribuzione dei prodotti invenduti e che, in alternativa andrebbero cestinati.
Una lotta contro gli sprechi oltre ad una misura di sostegno alla povertà. Sono circa 230.000 le tonnellate di cibo invenduto che viene gettato via dalla Grande distribuzione ogni anno in Italia. Una cifra incredibile se si pensa che le code alla mensa dei poveri aumentano ornai da due anni a questa parte tra pandemia e inflazione.
Reddito alimentare, di cosa si tratta
Sono circa 3 milioni gli italiani che si recano alle mense della Caritas per ottenere alimenti e tra questi oltre 300.000 sono bambini. Il progetto partirà in via sperimentale per due anni. La legge di bilancio ha stanziato in tal senso 1,5 milioni nel 2023 e 2 milioni nel 2024 per attuare la norma.
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Le modalità non sono ancora state concordate e presentate. Si cercherà , in ogni modo, di attuare anche un sistema che permetta anche ai più fragili di ricevere a casa il pacco alimentare. In Italia le persone in povertà assoluta sarebbero circa 5,6 milioni. La Caritas da mesi segnala aumenti di richieste di aiuto ed ha sollecitato a evitare di eliminare il reddito di cittadinanza.
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Il tutto poi eviterebbe gli sprechi di cibo che sono inaccettabili in una società in cui c’è tanta gente che ha difficoltà a procurarsi da vivere anche per mettere il piatto a tavola. Entro i prossimi 60 giorni il ministero del lavoro darà indicazioni sulle modalità operative e i destinatari precisi della misura di sostegno a favore delle persone indigenti e di coloro che non riescono ad assicurarsi nemmeno gli alimenti quotidiani.