Banche, cattive notizie per piccoli risparmiatori: grandi perdite di denaro

Banche, dopo l’aumento del costo della vita arriva un altro grande problema: la possibilità per i piccoli risparmiatori di perdere il proprio denaro

Piccoli risparmiatori perderanno denaro
Banche piccoli risparmiatori (Foto Adobe)

I problemi sembrano non finire mai. Dopo l’aumento esponenziale del costo della vita, dal cibo al caro bollette i guai per gli italiani non vedono la parola fine. Un nuovo grande e importante danno potrebbe essere ai danni di quei piccoli risparmiatori che hanno affidato alle Banche tutti i loro soldi.

Infatti un incubo che nessuno vorrebbe vivere sembra aver preso vita: la perdita dei propri risparmi dopo il collasso di alcune banche. Alcune ex banche popolari del Centro e Nord Italia, con il loro collasso avrebbero portato a fondo anche molti piccoli risparmiatori che si sono ritrovati senza nulla.

Banche, a rischio il denaro dei piccoli risparmiatori

Crac Banche Centro e Nord Italia
Piccoli risparmiatori (Foto Adobe)

Tra i crac che hanno fatto più scalpore quello della Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Sembra che il Governo abbia concesso oltre mezzo miliardo di euro per i ristori dei creditori che sono stati vittime del fallimento di questi istituti. Il problema? A quanto pare i soldi sarebbero al momento fermi a causa di un emendamento alla Manovra finanziaria, che deve essere approvato entro e non oltre la data del 31 dicembre 2022.

Si chiama FIR, ovvero Fondo Indennizzo Risparmiatori che è stato istituito con il decreto numero 39 del 30 aprile 2019 convertito il 28 giugno 2019 nella legge 58. Le preoccupazioni però sono molte, dato il breve tempo rimasto e la speranza sempre più labile che la promessa venga portata a termine.

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Noi che credevamo nella Banca popolare di Vicenza e in Veneto Banca” è l’allarme lanciato dal presidente dell’associazione risparmiatori, Ugone. I soldi che sono previsti per i piccoli risparmiatori “vittime” del crac, sono solo una piccola parte del vero ammontare delle somme perdute. Le somme che e se verranno restituite non potranno comunque superare il 30% dell’importo perduto per un totale di 100.000 euro. Così è stato stabilito dalla Commissione Ue.

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I problemi non sembrano quindi finire, anche a fronte delle 144.245 domande e delle circa 4.000 che non sono ancora state accettate. In una lettera indirizzata al Governo Meloni sono state portate avanti determinate richieste, tra le quali appunto velocizzare la pratica e terminare così l’esame delle domande richiedenti il FIR.

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