Pronti gli aumenti delle buste paga per effetto del taglio del cuneo fiscale confermato e aumentato di un punto per una fascia di reddito
La legge di bilancio è ormai passata alla votazione della Camera dei deputati e non sono più previsti cambiamenti. E’ necessario soltanto attendere il passaggio di voto al Senato che appare più che scontato. Tra le diverse misure previste è stato confermato il taglio del cuneo fiscale al 2 per cento previsto dal governo Draghi.
Inoltre, per una fascia di reddito che va fino a 25.000 euro lorde all’anno il taglio del cuneo fiscale passa al 3 per cento mentre per i redditi fino a 35.000 euro rimane al 2 come già indicato. Ciò significa che vengono tagliati per la percentuale corrispondente la parte della busta paga relativa alle trattenute fiscali.
L’effetto sarà quello di avere degli stipendi più alti anche di piccole cifre. Analizzando le diverse fasce di reddito si avranno i seguenti aumenti: gli stipendi che avranno l’aumento maggiore saranno quelli da 25.000 euro lordi al mese. Per questi, in fatti, è previsto un aumento di 41 euro al mese pari a 493 euro annui.
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Pochi euro di differenza, circa 37 mensili, per i redditi lordi da 22.500 euro annui. Per le fasce più basse, i redditi da 10.000 euro lordi riceveranno soltanto un aumento di 19 euro mensili pari a 231 euro annui. Sale a quasi 29 euro mensili l’aumento per i redditi fino a 15.000 euro pari a 346 euro annui. Cifre molto vicine anche per i redditi da 17.500 euro annui.
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Si attestano intorno ai 30 euro con poche differenze l’aumento per i redditi che vanno da oltre 25.000 euro e fino ai 35.000 euro. Il taglio del cuneo fiscale gradualmente dovrà aumentare nel tempo così come indicato anche dall’Unione europea. Infatti, l’Italia è tra i paesi con le buste paga più tassate. L’Unione europea, quindi, non è soltanto foriera di linee e indirizzi che, a primo impatto, non piaccio alla popolazione. In realtà lo scopo dell’esistenza stessa dell’Unione è quello di portare tutti gli Stati allo stesso livello di benessere.