Il 2023 non è cominciato nel migliore dei modi per gli automobilisti. Rincari di benzina e Autostrade
Il 2023 non è cominciato nel migliore die modi per gli italiani che ogni mese devo far quadrare i conti familiari. Dopo gli aumenti già annunciati di tabacco e carburanti con l’addio al taglio delle accise dopo sette mesi di proroghe, sono sempre gli automobilisti ad essere colpiti.
Infatti, anche Autostrade per l’Italia ha ritoccato le tariffe con un aumento generale del 2 per cento. A questa percentuale si aggiungerà un altro 1,34 per cento in più già programmato dalla società che gestisce le autostrade italiane a partire dal mese di luglio. Le associazioni dei consumatori hanno subito alzato la voce.
Autostrade, aumento del 2 per cento
In particolare, Assoutenti ha stilato degli esempi su alcune principali tratte autostradali calcolando gli aumenti. Questi sembrano irrisori se si considera un viaggio sporadico. Il discorso cambia per coloro che devono viaggiare ogni giorno per lavoro e per il trasporto delle merci. In tal modo, infatti, si rischiano altri aumenti di beni.
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Per percorrere, così, ad esempio, una delle tratte principali, ossia la Napoli Milano lo scorso anno occorrevano 58,6 euro mentre ora sono necessari 59,7 euro che a luglio diventeranno 60,5 euro. Per spostarsi da Roma a Milano, altra tratta molto battuta, si passa da 46,5 euro del 2022 a 47,3 euro di oggi che a luglio diventeranno 48 euro.
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Infine, per andare da da Bologna a Taranto il pedaggio va da 55,1 euro del 2022 a 56,1 euro di oggi che a luglio diventeranno 56,9 euro. Aumenti che sembrano irrisori ma se si aggiungono a quelli del carburante per effetto dell’addio al taglio delle accise, diventano un costo in più notevole per le merci che viaggiano su gomma e per tutti i lavoratori che girano ogni giorno in autostrada. Infatti, il mancato taglio delle accise, o meglio non prorogato per scelta del governo, ha provocato un aumento di circa 20 centesimi al litro in media per i carburanti.