Brutte notizie dal mondo dei lavoratori. Il colosso del commercio sul web Amazon ha deciso di licenziare migliaia di dipendenti
Non è un momento facile per l’economia. Dopo le restrizioni della pandemia che hanno messo alle strette determinati settori in maniera particolare, ora le dinamiche complesse a livello internazionale legate anche al conflitto fanno emergere altre problematiche su altri campi.
E così, mentre il turismo e tutti i settori ad esso collegati, dalla ristorazione agli alloggi, dai trasporti agli intrattenimenti sono in ripresa ormai da mesi, altri settori sono in affanno. Il paradosso è che tra questi ci sono i settori che durante la pandemia sono stati protagonisti di una grande crescita.
Un esempio è il commercio online il cui leader indiscusso, Amazon, sta avendo un andamento diametralmente opposto rispetto alle imprese del settore turistico. Infatti, Amazon è cresciuta tantissimo nel periodo della pandemia visto che il lockdown ha spinto le persone a fare acquisti online.
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Tuttavia, il ritorno alla normalità ha anche riportato a vecchie abitudini milioni di persone. In sostanza, in tanti sono tornati a spendere nei negozi di prossimità. L’effetto che si sta riscontrando in Amazon è la decisione peggiore che si potesse leggere. Infatti, il colosso dell’e-commerce ha deciso di licenziare ben 18.000 dipendenti.
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Secondo l’azienda durante la pandemia sono state assunte troppe persone. Una sorta di personale Covid che ora si ritroverà fuori e in tempi anche brevi. Il numero, però, riguarda l’intero gruppo. Non è ancora chiaro, quindi, quanti di questi 18.000 posti saranno persi anche in Italia.
E’ certo che di questi, 10.000 riguardano gli Stati Uniti d’America. I più colpiti dalla decisione dei vertici aziendali saranno i dipendenti dei negozi Amazon Fresh e Amazon Go. Si tratta del 6 per cento del totale dei lavoratori di Amazon che ammontano a 300.000 persone. Un duro colpo al mondo dei lavoratori in un periodi di inflazione. In sostanza, come un po’ accaduto nei settori sanitari e della scuola, anche sulle vendite online pagano i lavoratori Covid.