Non è ancora arrivato l’aumento da rivalutazione dell’assegno unico e universale per i figli a carico
I nuovo anno si caratterizza da tanti cambiamenti in termini finanziari. A causa dell’inflazione e dei provvedimenti poi dei diversi governi e delle istituzioni il sistema deve trovare un nuovo equilibrio tra prezzi, tariffe, stipendi e misure di sostegno per chi ha bisogno.
Tra i diversi correttivi di buste paga, pensioni anche l’assegno unico e universale sarà oggetto di aumenti nel 2023. Si tratta di aumenti sono effetto dell’inflazione. Infatti, è prevista la rivalutazione delle pensioni e dell’assegno unico e universale. L’inflazione nel 2022 è stata particolarmente alta e gli aumenti saranno corrispondenti. La percentuale fissata è del 7,3 per cento.
Tuttavia, gli aumenti non arriveranno dai pagamenti di gennaio. I percettori dell’assegno unico riceveranno gli aumenti a partire dalle mensilità di febbraio. Lo stesso discorso riguarda anche pere gli aumenti previsti per l’assegno unico dalla legge di bilancio del 2023.
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Infatti, è prevista nella legge di bilancio una maggiorazione del 50 per cento a partire dal terzo figlio in poi. Inoltre, tale maggiorazione raddoppia per i neonati fino al primo anno di età. Per quanto riguarda gli aumenti per effetto di questi l’assegno unico oscillerà da un minimo di 75euro e un massimo di 262,5 euro.
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Si ricorda che l’assegno unico e universale per i figli a carico è lo strumento introdotto nel 2022 per sostenere le famiglie con figli a carico in sostituzione dell’assegno familiare. Quest’ultimo rimane in vigore solo per altri familiari a carico diversi dai figli, come il coniuge.
I primi pagamenti sono iniziati a marzo 2022 per coloro che hanno inoltrato le domande a gennaio e febbraio 2022. Nei mesi successivi ci sono state poi altre richieste e domande inoltrate che hanno generato arretrati. Tutt’ora sono in corso gli allineamenti per cancellare gli arretrati e mettere tutti i beneficiari allo stesso livello sui pagamenti.