Benzina e diesel, la decisione: cosa succederà in autostrada

Il Governo si è riunito per prendere provvedimenti in risposta alle pressioni arrivate a causa della mancata proroga del taglio delle accise

Benzina, aumenti e accise (Adobe) – Consumatore.com

Nella serata del 10 gennaio si è tenuta a Roma una riunione del consiglio dei ministri concentrata su un tema che in questi giorni sta concentrando l’attenzione in Italia: il prezzo dei carburanti. Infatti, nella legge di bilancio per il 2023 appena approvata il Governo si è assunto la responsabilità di non prorogare il taglio delle accise sui carburanti.

L’effetto è stato un aumento di 18 centesimi al litro di benzina e diesel. L’esecutivo per difendere la propria scelta ha lanciato accuse a presunti speculatori. Il timore è che questi aumenti possano poi essere trasferiti a cascata sui prodotti che viaggiano su gomma provocando altra inflazione. In realtà, gli aumenti corrispondono in media al mancato taglio delle accise. I prezzi dei carburanti sono aumentati principalmente per una scelta politica.

Benzina, arriva il tetto massimo

Benzina, aumenti e accise (Adobe) – Consumatore.com

Tuttavia, in consiglio dei ministri si è cercato di trovare delle soluzioni. Il ripristino del taglio delle accise non c’è stato per mancanza di fondi spostati su altri provvedimenti in legge di bilancio. L’intervento è arrivato sulle autostrade dove gli aumenti sono stati più corposi. Infatti, in diversi distributori si sta toccando la quota di 2,50 euro al litro soprattutto per il diesel.

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E così, l’esecutivo ha deciso di imporre un tetto massimo al prezzo di vendita dei carburanti sulle autostrade. Sulla cifra non è ancora stato stabilito perché è arrivata la decisione politica che sarà seguita, poi, dallo sviluppo dell’idea in termini tecnici. Dal confronto tra tecnici e politica uscirà fuori la misura del tetto da applicare in autostrada.

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Altra misura intrapresa dal Governo riguarda tutti i distributori e non solo quelli che si trovano in autostrada. Infatti, viene imposta maggiore trasparenza ai rivenditori attraverso l’obbligo dell’esposizione dei prezzi medi nazionali. Previste forti sanzioni in caso di violazioni che possono arrivare fino alla chiusura per 90 giorni dell’esercizio.

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