Il governo sta affrontando la calda questione dei prezzi dei carburanti e delle accise ed ha introdotto nuovamente il bonus benzina
Passata l’attenzione sull’arresto del storico latitante della mafia Matteo Messina Denaro in Italia si torna sul tema caldo dei carburanti. Il prezzo, infatti, è aumentato per una scelta politica di ripristinare le accise ordinarie dopo i tagli delle stesse che duravano, ormai, da diversi mesi.
Infatti, la decisione del governo di non prorogare il taglio delle accise sui carburanti ha provocato l’automatico aumento dei prezzi al distributore provocando forti reazioni e non solo legate alle naturali contrapposizioni politiche. Le associazioni di categoria che rappresentano i consumatori temono effetti a cascata sui prezzi dei beni e altri aggravi al potere di acquisto dei consumatori.
Bonus benzina anche ai dipendenti degli autonomi
Intanto il governo non ha deciso l’ennesima marcia indietro anche sulle accise. L’impressione è quella di voler dare l’idea al paese di essere consapevoli di quanto deciso e di avere tutto sotto controllo. Intanto l’0esecutivo è intervenuto con il decreto trasparenza imponendo ai benzinai l’esposizione del prezzo medio nazionale al fianco dei prezzi già esposti.
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Una scelta che non piace ai gestori specie per le sanzioni durissime previste che vanno fino a 6.000 euro di multa e chiusura dell’esercizio fino a 90 giorni. La questione ha scatenato la reazione dei gestori che hanno proclamato lo sciopero per il 25 e il 26 gennaio. Intanto, il governo si muove anche su altre misure.
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E’ stato reintrodotto il bonus trasporti dei precedenti governi così come il bonus benzina da 200 euro. Si tratta di un bonus destinato ai lavoratori dipendenti per ripagarli delle maggiori spese sostenute a causa del rincaro dei carburanti. Il bonus ha un valore massimo di 200 euro che il datore di lavoro erogherà al proprio dipendente senza limite reddituale o Isee. Inoltre, possono ricevere il bonus carburanti tutti i lavoratori dipendenti, compresi quelli alle dipendenze di lavoratori autonomi. L’unica categoria esclusa è quella della pubblica amministrazione.