Il governo ripropone il bonus benzina per fare fronte alle reazioni causate dall’aumento dei carburanti
L’aumento delle accise sui carburanti rimane il tema più caldo in questi primi giorni dell’anno. Infatti, com’è noto, l’esecutivo ha deciso di non prorogare il taglio delle accise sui carburanti a partire dal nuovo anno. L’effetto è stato l’inevitabile aumento dei prezzi mediamente di 18 centesimi al litro, ossia nella misura delle accise ripristinate.
La questione ha scatenato le reazioni non solo di natura legata alle naturali contrapposizioni politiche. Infatti, da diversi settori della società sono arrivate lamentele e reclami. Su tutti ci sono le associazioni die consumatori che temono l’aumento di altri prezzi con la risalita dei carburanti.
Bonus benzina 2023, ecco fino a quando
Infatti, le merci alimentari, ad esempio, si muovono in Italia per oltre l’80 per cento su gomma. Intanto il governo non fa alcuna retromarcia, almeno per ora, e sceglie di intervenire su altre misure. Infatti, oltre al decreto trasparenza che impone l’esposizione dei prezzi medi nazionali con dure sanzioni in caso di trasgressione, vengono ripristinati provvedimenti introdotti dai precedenti esecutivi.
LEGGI ANCHE: Bus e metro, gli aumenti
Torna, infatti, il bonus trasporti per i pendolari e il bonus benzina. Quest’ultimo riguarda i lavoratori dipendenti che potranno ricevere fino a 200 euro di bonus dai datori di lavoro per coprire le maggiorazioni delle spese dovute agli aumenti dei carburanti. Sarà il datore di lavoro ad erogare al proprio dipendente il bonus senza limite reddituale o Isee.
LEGGI ANCHE: Bonus Trenitalia, i dettagli
I datori di lavoro saranno poi rimborsati attraverso i crediti d’imposta riconosciuti dalla normativa. Restano esclusi, però, i lavoratori dipendenti della pubblica amministrazione. Il bonus, tuttavia, non è in vigore per l’intero anno. Infatti, la misura riguarda soltanto i primi tre mesi del 2023. I datori di lavoro che vorranno venire incontro ai propri dipendenti potranno approfittare del bonus fino al mese di marzo. Infatti, esiste un problema di risorse già impostate in legge di bilancio che, tra l’altro, è stata appena approvata dal parlamento.