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Attacco hacker, i siti italiani colpiti

La scorsa settimana diversi server italiani sono finiti sotto attacco informatico. Ecco l’elenco dei siti colpiti

Hacker in attacco: i 19 siti italiani violati(Foto Pixabay – consumatore.com)

Lo scorso sabato 5 febbraio diversi server italiani e in tutto l’Occidente sono finiti sotto attacco informatico. Una vera e propria tempesta che ha messo in difficoltà diversi server. Tuttavia, alla fine della tempesta informatica nessun danno importante è stato causato. Gli autori sono stati certamente dei pirati informatici.

Sui legami con il conflitto in Ucraina non ci sono prove nè dichiarazioni istituzionali al riguardo. L’Italia è stata tra i paesi meno colpiti. Maggiori infiltrazioni si sono registrate in Francia con ben 525 siti in cui è avvenuto l’accesso hacker. La Germania ha avuto 273 infiltrazioni e gli Stati Uniti d’America 235.

Oltre 1.600 server sotto attacco: in Italia 19

Hacker in attacco: i 19 siti italiani violati (Foto Pixabay – consumatore.com)

Nel totale sono stati infiltrati 1.682 server. L’Italia è stata colpita con 19 server. Nessuna infrastruttura istituzionale è stata colpita. L’elenco riguarda aziende che non effettuavano un aggiornamento da febbraio 2021. Ecco l’elenco italiano con le località:

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  1. Basiano – Lombardia – Irideos Spa – KPNQwest Italia S.p.a.
  2. Pescara – Abruzzo – Netsons s.r.l. – Netsons s.r.l.
  3. Pozzuoli – Campania – Vodafone
  4. Rende – Calabria – INTERBUSINESS
  5. Lagonegro – Basilicata – Fastweb Networks
  6. Milano – Lombardi – Seflow S.N.C. Di Marco Bramé &C. – Seflow
  7. Mazara del Vallo – Sicilia – Speed-net S.R.L – Speednetsrl
  8. Milano – Lombardia – SoftLayer – SoftLayer Technologies, Inc
  9. Pescara – Abruzzo – Netsons s.r.l – Netsons s.r.l.
  10. Arezzo – Toscana – Aruba S.p.A. Network – Aruba S.p.A.

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  1. Roma – Lazio – INTERBUSINESS – Sistemi Avanzati srl
  2. Arezzo – Toscana – Aruba S.p.A. – Aruba S.p.A.
  3. Pomigliano d’Arco – Campania – THREEMINDS
  4. Daverio – Lombardia – 11-xDSL-CUST STATIC Aruba S.p.A. Network – InternetONE SRL
  5. Arezzo – Toscana – Aruba S.p.A. Network – Aruba S.p.A.
  6. Pescara – Abruzzo – Netsons s.r.l – Netsons s.r.l.
  7. Pescara – Abruzzo – Netsons s.r.l – Netsons s.r.l.
  8. Selci – Lazio – StiAdsl srl – StiAdsl
  9. Verona – Veneto – DIGISAT Main.

I pirati informatici hanno fatto tutto ciò per chiedere un riscatto in cambio dei dati sottratti. Il riscatto richiesto è di 39.370 euro in bitcoin. Nessun legame, invece, è stato dichiarato con il disservizio avuto da Tim tornato alla normalità il 6 febbraio pomeriggio. Intanto Tim attraverso i vertici aziendali si è scusata con gli utenti.

Pubblicato da
Marcello Pelillo