Richiedere un rimborso per il reso di un articolo, anche se hai perso lo scontrino: vi spieghiamo come potete fare.
Per qualsiasi motivo, resi e cambi sono comuni in molti negozi di abbigliamento, soprattutto nel periodo appena trascorso, che come noto è coinciso coi saldi nella collezione autunno-inverno. Sebbene i negozi richiedano una prova d’acquisto per effettuarli, la verità è che il cliente non sarebbe obbligato a conservare lo scontrino.
Al contrario, i negozi devono duplicare le ricevute smarrite se gli acquisti sono stati effettuati con carta di credito, indipendentemente dalla politica aziendale. Questo vuol dire una cosa: in base a quanto previsto dai diritti dei consumatori, la ricevuta di acquisto sarà fondamentale per qualsiasi cambio o reso, ma in sostanza solo se si paga in contanti.
Se l’acquisto è stato effettuato tramite carta bancaria, il rimborso è possibile ed è protetto dalla legge. Basterebbe, in buona sostanza, anche solo mostrare all’esercente il proprio estratto conto online, che evidenzia come in un determinato giorno si è fatto un acquisto presso un determinato esercizio commerciale.
In sostanza, dicono gli esperti, quello secondo cui i rimborsi non possono essere effettuati senza lo scontrino d’acquisto è uno dei grandi miti tra i consumatori. Quando si effettua un acquisto con carta di credito, viene prodotto un contratto di acquisto registrato e l’estratto conto bancario dimostra la transazione.
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Dunque, prova i dati necessari per duplicare l’eventuale biglietto: se si ha l’estratto conto, insomma, si può puntare a richiedere un duplicato della transazione effettuata e con questa puntare a ottenere il reso della merce. La presentazione dello scontrino, in definitiva, non è il requisito essenziale per richiedere un rimborso.
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Basta invece qualsiasi mezzo di prova legalmente valido, ad esempio, per l’appunto, l’estratto conto bancario di un pagamento con carta. Molti negozi evidenziano che questo non è previsto dalla loro policy aziendale, che però in tal caso entra in conflitto con i diritti dei consumatori. Diverso è il caso in cui paghi in contanti: in quel caso, contano la prova testimoniale di chi era con voi in negozio o il buon senso.