Quello che generalmente viene chiamato il bonus Renzi è un trattamento integrativo a favore dei lavoratori con redditi al di sotto di una soglia
È stato battezzato bonus Renzi perché messo in opera dall’ex leader del PD, al tempo Presidente del Consiglio. Si trattava di un trattamento integrativo al reddito da lavoro per coloro che avevano entrate lorde al di sotto di una certa soglia. Inizialmente si trattava di detrazione fiscale che aumentava la busta paga di 80 euro mensili. In seguito, anche se l’esecutivo è cambiato – più di una volta – è rimasto il nome bonus Renzi, più che altro nel linguaggio giornalistico divulgativo. O anche ex bonus Renzi, in quanto la misura da qualche anno è cresciuta fino a raggiungere i 100 euro al mese.
Questo trattamento integrativo è riservato ai lavoratori dipendenti con contratto. Ne sono escluse le Partite IVA, ovviamente gli autonomi, i percettori di Naspi e di reddito di cittadinanza.
Bonus Renzi, perchè alcune persone lo devono restituire
È stato un problema di ritardo sulle nuove disposizioni circa l’ex bonus Renzi nel 2022. Fino al 2021 veniva erogato a tutti i lavoratori dipendenti con un reddito compreso tra i 15mila ed i 28mila euro lordi. Cifra che è scesa radicalmente a 15mila durante il mese di marzo 2022. Questo ha comportato, in maniera retroativa, che chi aveva reddito superiore a 15mila euro, anche se inferiore a 28mila euro, aveva recepito indebitamente per due mensilità il cosiddetto bonus Renzi. Ed ora lo dovrà restituire. Suo malgrado.
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In questo caso non si parla di ‘furbetti’ o di acquisizione indebita ai danni dello Stato. L’erogazione è stata frutto di un errore, o meglio, di un ritardo nella formalizzazione delle modifiche sulle soglie di reddito. Fortunatamente, ma è forse una magra consolazione, NoiPa tratterrà la somma da restituire in piccole tranche mensili, in modo tale da non pesare troppo sul reddito.
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Si tratta di 200 euro, dato che il bonus Renzi è stato indebitamente erogato a molti per sole due mensilità. A questo proposito si ricorda che il bonus può essere acquisito in due modalità differenti. La prima è in busta paga, la seconda è inserendolo nella dichiarazione dei redditi. Il secondo è un metodo più sicuro, non si rischia di dover restituire ciò che è stato percepito.