Il nuovo reddito di cittadinanza si chiamerà Mia e comporta fondamentalmente un taglio di risorse per la misura di sostegno
Il 2023 sarà l’ultimo anno per il reddito di cittadinanza. Tuttavia, il sussidio non andrà via in maniera definitiva ma cambia nome e alcune condizioni per ottenerlo. Quello che è stato un cavallo di battaglia del partito che ha ottenuto più voti della maggioranza di governo, ossia l’addio al reddito di cittadinanza, in realtà ha indirizzato l’azione diversamente.
Il reddito non sparuisce del tutto ma cambia nome e viene modificato in alcune condizioni oltre al taglio delle risorse per quetso tipo di sussidio. Infatti, Mia, così si chiamerà il nuovo reddito che corrisponde all’acronimo di Misure per l’inclusione attiva, intanto riduce la platea di beneficiari prevedendo un tetto più basso di Isee per ottenere il sostegno alla povertà.
Mia, novità per il nuovo reddito di cittadinanza
Infatti, con la nuova misura di sostegno alla povertà il tetto scende da 9.360 euiro anniu a 7.200. Ciò vuol dire che per ottenere il sussidio non bisogna superare la cifra annua di 7.200 euro di reddito. Un taglio notevole alla platea di beneficiari che con la misura compensavano quanto guadagnato a lavoro.
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Cambia anche l’ammontare destinato ai single. Infatti, Mia dovrebbe tutelare le famiglia con figli minori mentre vengono messi nel mirino della nuova normativa i percettori singoli. Per costoro scande la cifra massima ottenibile che passa da 500 euro mensili a 350 euro. Inoltre, per questi percetotri la durata del sussidio sarà dodici mesi e non diciotto.
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Il nuovo reddito di cittadinanza dovrebbe partire già a settembre. E’ la volonta del governo di anticipare i tempi rispetto a gennaio 2024, data prevista per la nuova normativa sui sussidi ai poveri. Questo nuovo termine, ossia settembre, potrebbe quasi conciliaris con la scadenza del reddito di cittadinanza per i percettori singoli. Costoro, infatti, potranno avere il sussidio solo per altri sette mesi del 2023.