Volume della musica troppo alto, il disturbo causato dal vicino di casa può costituire un illecito civile: cosa puoi far per legge
La tolleranza verso i vicini di casa in strutture condominiali o in abitazioni adiacenti è uno strumento imprescindibile di pacifica convivenza. Necessaria al fine di rendere serena la reciproca permanenza, è importante l’accettazione dei rumori quotidiani che inevitabilmente possono giungere al vicinato. Esistono tuttavia dei limiti intollerabili per i rumori molesti oltre i quali è possibile appellarsi alle normative vigenti per intervenire. L’ascolto di musica ad un volume eccessivamente elevato da parte del vicino potrebbe rientrare in questa specifica situazione.
Volume della musica troppo alto: cosa puoi fare
Molto frequenti e sempre spiacevoli, gli alterchi con i vicini di casa causati da un eccesso di rumorosità rientrano tra le principali motivazioni delle cause civili intentate nei contesti condominiali. Il rispetto della libertà altrui è un comportamento fondamentale per mantenere pacifici i rapporti con i vicini di casa, ma non è sempre facile quando si parla di disturbo del riposo. Il tema dei rumori molesti è molto delicato e spesso fonte di contrasti con il vicinato, soprattutto quando riguarda l’incuria di ascoltare la musica ad un volume troppo alto.
La tolleranza è imprescindibile in caso di normali emissioni e non a caso è un concetto che rientra anche nelle normative, che limitano invece condizioni di reale disturbo. L’articolo 844 del Codice Civile si avvale del principio di tollerabilità dei rumori per determinarne i limiti, una convenzione necessaria per stabilire eventuali sanzioni. Ad influire nell’individuazione del livello di tollerabilità subentrano alcuni fattori con cui esaminare l’effettivo illecito civile. L’intensità del rumore, in questo caso del volume della musica, rientra senza dubbio tra gli elementi da considerare.
Anche la fascia oraria in cui si verifica il comportamento riveste una certa importanza nel determinare la tollerabilità dello stesso. Si aggiunge la collocazione dell’abitazione rispetto alla diffusione del rumore e la ripetizione dell’evento disturbante, quest’ultimo particolarmente incisivo nella stima di un risarcimento. Per semplificare il concetto di tollerabilità sono previsti dei limiti di decibel relativamente oggettivi entro cui regolarsi per non arrecare disturbo ai vicini di casa, anche questi in relazione alla fascia oraria di emissione.
Intentare una causa civile è il metodo corretto per intervenire in modo risolutivo con un’ammenda salata in caso di colpevolezza, condizione in cui è possibile anche richiedere il risarcimento dei danni.