Acqua Eva o Acqua Sant’Anna? Un contrasto tra i due marchi di acqua minerale svela uno scenario interno inatteso
Sono moltissimi i fattori che in questo periodo mettono a dura prova il settore dell’acqua minerale. La siccità, che aumenta sempre di più la preoccupazione, il costo dei trasporti, con maggiori perdite effettive a causa del caro-benzina, non sembrano esserci soluzioni definitive a una situazione precaria.
A questo triste quadro, per due marchi in particolare si aggiunge un ulteriore pensiero destinato a peggiorare la situazione. Eva e Sant’Anna si troveranno infatti a confrontarsi in tribunale su una causa dall’ampio rilievo da cui uscirà un solo “vincitore”. Ma quali sono i motivi di questa lotta tra marchi?
Acqua Eva e Acqua Sant’Anna: il contrasto
La situazione che coinvolge il settore dell’acqua minerale è sempre più precaria, con enormi difficoltà causate prima di tutto dalla siccità, condizione che mette in ginocchio anche l’agricoltura. A questo grave e sempre più preoccupante scenario, si aggiungono i costi dei trasporti che negli ultimi tempi sono raddoppiati per le aziende che traportano merce in tutta Italia. Ma per due marchi in particolare si aggiungono nuovi pensieri rispetto alla stabilità delle aziende, in questo caso con una lotta che prevede un unico “vincitore” in tribunale.
Eva e Sant’anna si confronteranno in una causa con imputazioni quali diffamazione e turbativa del commercio, con un’accusa che peserà in modo incisivo anche sul peso delle rispettive etichette sul mercato. A rispondere penalmente di tali accuse è proprio l’acqua Sant’Anna di Vinadio, leader del settore rinviato a giudizio a causa di un presunto articolo falso che avrebbe leso in modo incisivo sulle vendite di Acqua Eva. Per la precisione si tratterebbe della presunta divulgazione di notizie false per mano del primo marchio, che avrebbe diffuso la correlazione inesistente del secondo con una nota catena di supermercati.
Oggetto dell’articolo la Fonti Alta Valle Po, proprietà di commercializzazione marchio Eva, che sarebbe stata collegata alla proprietà del marchio Lidl, con relativo controllo da parte del colosso della grande distribuzione organizzata. La notizia insinuante concorrenza sleale del marchio Eva, che accusa Sant’Anna di averla architettata con obiettivo diffamante, avrebbe non poco pesato sugli introiti di Fonti Alta Valle Po, che nega alcun collegamento con il marchio Lidl.
Il prossimo capitolo in tribunale è previsto a settembre e l’inchiesta continua, fino a svelare le reali responsabilità dietro la lotta nel settore dell’acqua minerale,