Si sblocca la situazione dei crediti bloccati grazie all’iniziativa dell’importante gruppo bancario
Si sblocca la vicenda dei crediti bloccati reltivamente alla questione superbonus. In realtà, è uno dei gruppi bancari più importanti in Italia che ha sbloccato la situazione incamerando i crediti dalle imprese edili e iniziando a dare in cambio la liquidità di cui necessitano. Si tratta di banca Unicredit che ha studiato una soluzione affnché imprese, artigiani e professionisti che hanno in mano crediti riguardanti lavori svolti nel 2022.
E’ opportuno ricordare che la cessione del credito e lo socnto in fattura appartengono ormai al passato e non possono essere più utilizzati come modalità per usufruire del superbonus edilizio che, intanto, da 110 per cento è passato a 90 per cento. Tuttavia, esiste una problematica da risolvere relativa a coloro che hanno in mano i crediti per lavori già svolti e che le banche non hanno voluto più cambiare con liquidità.
Superbonus, Unicredit acquista i crediti
Unicredit ha sbloccato la situazione ma ha posto delle condizioni. Riguarda, intanto crediti superiori a 10mila euro e inferiori a 600 mila euro per ogni credito di imposta. Inoltre, è fondamentale avere tutta la documentazione in regola secondo le diverse norme introdotte relativamente al superbonus, fos euno dei provvedimenti che ha subito più modifiche in corso d’opera degli ultimi anni.
I crediti non sono acquisiti direttamente da Unicredit ma da Ebs Finance, una società di cartolarizzazione che fa parte del gruppo UniCredit.Il compito di questa società sarà quello poi di tasferire a terzi i vari crediti. Il gruppo ha già in mano accordi con imprese della grande distribuzione, della moda, della sanità, di agenzia del lavoro temporaneo e della produzione e/o distribuzione di energia.
Inoltre, sono in arrivo ulteriori accordi per la cessione dei crediti acquisiti dalle imprese edili, dagli artigiani e dai professionisti impegnati con il superbonus. Unicredit potrebbe fare da esempio ed essere seguita da altre banche e istituti di credito come Credit Agricole, Bpm e Poste Italiane Spa che hanno già lasciato intendere di voler procedere.