Caffè e pizza vittime dell’inflazione, l’aumento dei prezzi si registra in considerevole crescita: la differenza vertiginosa
Il settore indubbiamente più colpito dalla pandemia, dove lascia maggiormente il segno in termini economici, è quello della ristorazione, che comprende bar e ristoranti. Un’evidenza a cui si aggiunge l’inevitabile inflazione causata dall’insieme di problematiche che si sommano e causano un vertiginoso aumento dei costi di produzione e trasporto, con relativa crescita anche in fase di vendita e consumo.
La Fipe, l’associazione dei pubblici esercizi di Confcommercio, rivela un’analisi basata su dati Istat che evidenziano in punti percentuali l’effettiva crescita dei prezzi. Il risultato è allarmante per il prevedibile incremento dei prezzi ma ancor più per l’effetto divisivo che provoca sul territorio da nord a sud. Le “vittime” certificate di questo aumento dei prezzi sono i prodotti della tradizione, nonché i più richiesti indistintamente di regione in regione: la pizza e il caffè. Le differenze delle percentuali che sottolinea il rapporto sono considerevoli, soprattutto con un raffronto territoriale.
Caffè e pizza: l’aumento vertiginoso dei prezzi
La Fipe, associazione dei pubblici esercizi di Confcommercio, ha reso pubblica una disamina statistica effettuata sulla base di dati Istat. Oggetto dell’analisi l’aumento dei prezzi dei prodotti relativi al settore economico della ristorazione, indubbiamente il più colpito dalla pandemia, che lascia ancora un importante strascico. Le principali “vittime” dell’inflazione in termini di aumento di prezzi sono il caffè e la pizza, non a caso i prodotti tradizionali più consumati indifferentemente su tutto il territorio.
L’incremento è considerevole, ma ad “allarmare” è la differenza sostanziale che si registra tra nord e sud, tanto rilevante da dividere letteralmente a metà il Paese. In generale, il settore caffetteria registra aumenti pari al 4,8%, ma se a Messina il caffè arriva a costare poco più che 0,90 centesimi, arriva a superare 1,30 a Bolzano. Una differenza rilevante quella che si registra rispetto ai prezzi precedenti, ma sostanzialmente positiva in relazione alla gravità dell’inflazione generale.
Ad allarmare maggiormente è la differenza sul territorio, che oscilla in modo considerevole. Lo stesso dato si registra per la pizza. Le pizzerie registrano un aumento dei prezzi del 4,7%, ancora una volta un aumento rilevante ma non preoccupante rispetto ai dati generali sull’inflazione. Anche in questo caso il dato più considerevole si registra sul territorio, con una forchetta di prezzi che oscilla tra 8 e 15 euro, e una differenza abbastanza evidente tra Nord e Sud.