I pensionati che hanno questi requisiti previsti dalla legge avranno un’entrata maggiore sull’indennità mensile
Venerdì 7 aprile si completano le erogazioni delle indennità pensionistiche per chi ritira in contanti presso l’ufficio postale. Infatti per chi non ha accredito bancario (che questo mese è avvenuto il giorno 3 che essendo lunedì era il primo bancabile), deve rispettare l’ordine alfabetico. Gli ultimi sono i titolari di pensione con i cognomi cui iniziali sono dalla S alla Z. Un inter dunque completato prima di giorni festivi di Pasqua e Pasquetta.
I pensionati che ad aprili avranno più soldi
Questo mese, dal punto di vista previdenziale, è particolare poiché in esso si concentrano i ricevimenti degli arretrati delle misure di sostegno per le famiglie pagate dall’Inps. Un fatto che riguarda dunque milioni di persone come sempre in casi del genere. Tra questi anche il bonus una tantum di 150 euro. Oggi i pensionati, soprattutto chi appartiene alle frange più svantaggiate perché a reddito più basso, beneficiano quasi del 100% degli effetti dei provvedimenti previsti dalla Legge di Bilancio ora in vigore come gli adeguamenti previsti in base ai dati Istati sull’inflazione.
A gennaio sono stati anticipati gli aumenti della rivalutazione ma solo a una parte ristretta dei pensionati. Da febbraio a marzo sono stati spalmati gli altri aumenti per far fronte al caro energetico e dei beni di prima necessità che purtroppo non accenna a calare. Un problema che riguarda tutta la popolazione ma che colpisce ovviamente in modo spietata chi è chi più povero. Ma come sono stati erogati gli aumenti che per alcuni sono più che indispensabili? C’è stata una rilettura degli importi più sostenibile rispetto alle spese per le pensioni minime: non è stato applicato l’indice percentuale basato sulle statistiche del paniere.
Infatti una delle novità introdotte dalla Legge di Bilancio realizzata dal governo è l’aumento delle pensioni minime che da 563 euro sono passate a 600 euro. La brutta sorpresa è che a goderne sono solo gli over 75. Per realizzare il raggiungimento della soglia economica richiesta, l’Istituto Previdenziale prende in esame soltanto i trattamenti di natura previdenziale che sono assoggettabili a Irpef. Dunque non ci sono le prestazioni fiscalmente non imponibili, la quattordicesima e le altre maggiorazioni sociali.