L’Imu non dovrà essere versata da determinati soggetti: chi è che potrà evitare di pagare la tassa comunale
Chi è possessore di fabbricati di varia natura che rientrano nelle categorie catastali A/1, A/8 o A/9, di aree fabbricabili, di terreni agricoli, o in altri casi dal proprietario o dal titolare di un diritto (dunque usufrutto, concessione, enfiteusi, leasing, eccetera), deve provvedere al pagamento dell’Imu, l’Imposta municipale propria. Un’eccezione la legge la prevede nei casi in cui la struttura è usata come prima abitazione. Parliamo di un’imposta che tocca una grossa fatta dei patrimonio dei contribuenti poiché viene applicata sui beni immobili.
Imu, le categorie che godono dell’esenzione
Ci sono però anche altri casi particolari di esenzione dell’Imu, oltre i fabbricati destinati al culto e appartenenti a Stati esteri, per situazioni eccezionali. Riguarda gli enti che operano nel settore del no profit e del social housing. Gli alloggi sociali, infatti, possono godere delle esenzioni se coesistono due condizioni obbligatori: l’unità abitativa deve possedere le caratteristiche per essere considerata a tutti gli effetti un alloggio sociale, secondo deve essere adibito ad abitazione principale.
Nel caso in cui il bene sia temporaneamente sfitto, l’esenzione è accordata per il periodo che intercorre tra l’abbandono di un assegnatario e la riassegnazione della casa ad un altro soggetto. Il periodo della mancata occupazione, però, deve essere esclusivamente dalle pratiche amministrative e tecniche che sono necessarie per riassegnare l’abitazione ad un altro nucleo familiare che, ovviamente, dovrà entrare per usarla come prima casa.
Ma qual è il suddetto periodo di tempo? Da quattro a se mesi. Un lasso che però deve essere stabilito con maggiore precisione solo dall’amministrazione comunale che gestisce la struttura. Chiaro però cosa significa in modo particolare l’espressione alloggio sociale. È quando l’uso della casa è residenziale in affitto permanente per aiutare chi vive un disagio abitativo coma singoli cittadini e famiglie con redditi bassi e che purtroppo non riescono a permettersi l’accesso in un appartamento del mercato privato. Un problema che è cresciuto molto negli ultimi anni nel nostro Paese a causa della crisi pandemica prima – con conseguenti ripercussioni economiche – e quelle specificamente inflazionistiche poi. Da gennaio è anche possibile chiedere il rimborso da parte dei cittadini che ne hanno diritto.