Il libretto Poste può essere chiuso e le somme versate in un fondo: quando succede ciò e come fare a controllare
Aver aperto un libretto postale tanti anni fa conservando una cifra considerevole, custodendola gelosamente, non significa poterla lasciare senza pensare che vado tutto liscio come l’olio. Anche in questo caso i soldi vanno curati e gestiti bene. Non tutti sanno infatti che nel corso del 2023 alcuni libretti rischiano la chiusura. Può sembrare strano perché si pensa che quelli sono soldi propri e che ogni titolare del libretto ha diritto di fare ciò che vuole, ma non è così. Vediamo quali sono le cose da sapere, cosa comporta la chiusura di un libretto in quali occasioni avviene e perché.
Libretto Poste, attenzione alla chiusura
È lunga tradizione degli italiani aprire un libretto di risparmio ad esempio quando nasce un bambino. È il primo salvadanaio dei genitori per il piccolo oppure il regalo di nonni e parenti più stretti. Soldi messi lì e conservati per anni: sono proprio questi che ora rischiano di più perché mai utilizzati. Crescendo succede anche che ci si dimentichi di quel libretto conservato, così come per i Buoni. Sono ottimi strumenti per conservare i soldi, soprattutto considerando che c’è la garanzia dello Stato ma non utilizzarli è un problema, anche se ciò non significa che devono essere per forza spesi.
Parliamo dei cosiddetti libretti dormienti il cui elenco è costantemente aggiornato sul sito di Poste. Sono i depositi di contanti che non sono movimentati, quindi inutilizzati, da almeno dieci anni, che hanno un saldo superiore ai 100 euro e che non sono sottoposti a procedimenti giudiziari di blocco. In altre parole, cifre conservate che non hanno mai ricevuto un versamento e che neanche un euro sia mai stato prelevato.
I libretti che rischiano la chiusura proprio nel corso del 2023 sono stati suddivisi per anni: i libretti che risultato in tale condizione dal 2008 al 2013, ossia quelli interessati da una più probabile chiusura al momento), seguono quelli degli anni dal 2014 al 2018 e infine il 2019. Cosa succede se i libretti restano nello stato dormiente? Le somme depositate saranno devolute al Fondo gestito da Consap. Attraverso questo link è possibile controllare gli elenchi e scoprire cosa fare nel caso in cui si dovesse intervenire come per il censimento, da fare entro il 29 giugno 2023.