Il reddito di cittadinanza resterà in vigore soltanto nel 2023, poi sarà sostituito da un nuovo sussidio denominato Mia
Il reddito di cittadinanza durerà soltanto fino al 2023. Infatti, così come ampiamente promesso in campagna elettorale, il nuovo governo di centrodestra a guida Meloni ha deciso di abrogare la norma a partire dal 2024. Il sussidio, però, non sarà cancellato del tutto ma arriverà una nuova norma in sostituzione, la Mia, ossia Misure di inclusione attiva. Il riferimento è alle politche attive per il lavoro che, ad oggi, non sono però state ancora presentate insieme alla nuova misura.
Reddito di cittadinanza, l’autogol della nuova norma
Nuova misure che, invece, con certezza ridurrà la platea di percettori e taglierà gli introiti statali per i cosiddetti occupabili. Si tratta di coloro che hanno l’età compresa tra 18 e 59 anni e non hanno nessun minore o anziano o fragile a carico.Tuttavia, le buone intenzioni della maggioranza parlamentare si sono perse in un particolare, un dettaglio che può favorire, nel frattempo i cosiddetti furbetti del reddito di cittadinanza. Infatti, ad Asti, una sentenza del tribunale ha assolto un imputato percettore del reddito di cittadinanza.
La persone assolta, infatti, percepiva il reddito di cittadinanza ma non aveva dichiarato, nel 2020, di aver subito una condanna per la quale non avrebbe potuto più ricevere il sussidio. Infatti, per i cinque mesi successivi alla condanna i familiari hanno continuato a percepire il reddito di cittadinanza in manira illegittima. Tuttavia, l’imputato è stato assolto per un dettaglio della nuova riforma.
Infatti, la nuova maggiorazna abrigando il reddito di cittadinanza ha per conseguenza abrogato anche le sanzioni ad esso collegate. In tal modo, i furbetti del reddito potranno farla franca. Un clamoroso autogol da parte della maggioranza di governo che ha fatto della lotta ai percettori del reddito di cittadinanza un cavallo di battaglia per la campagna elettorale vinta lo scorso settembre del 2022. Un dettaglio che permette ora a tanti furbetti del reddito di cittadinanza presi a raggirare la normativa originaria farla franca senza che nessuno possa obiettare. Un caso all’italiana.