Il tema del momento è la ChatGPT e il suo utilizzo: ma cosa succede se proviamo a usarla per i compiti a scuola.
Ormai non si parla d’altro: quali utilizzi possiamo fare di ChatGPT, sviluppata da Open AI e diventata di uso comunissimo anche nel nostro Paese a pochissimi mesi dall’avvio di questa esperienza di intelligenza artificiale? Lanciato il novembre 2022, questo modello di chatbot basato appunto sull’intelligenza artificiale e sull’apprendimento automatico è giunto al quinto aggiornamento, licenziato meno di un mese fa, a fine marzo. Sono ora molti gli studenti che si interrogano se è possibile usare l’intelligenza artificiale a scuola.
Posso usare ChatGPT a scuola? Occhio a quello che può accadere
Pensiamo ai molteplici utilizzi che se ne possono fare, a partire appunto dalla stesura automatica di un tema, una volta noto l’argomento. Gli studenti si pongono la domanda se sia fattibile creare un tema scolastico proprio partendo dalle indicazioni date all’intelligenza artificiale e nel caso specifico se è possibile utilizzare le potenzialità di ChatGPT in questo senso.
La risposta a questa domanda – togliamo subito ogni dubbio – è affermativa: ChatGPT può creare temi di carattere scolastico, semplicemente ricevendo un input. C’è un però ed è quello che dovete sempre tenere in considerazione. Come ogni sviluppo tecnologico, infatti, ad ogni pro corrispondono sempre uno o più contro. Nel caso di ChatGPT, lo studente non ha molto da esultare.
Cari studenti italiani, se pensavate davvero che bastasse uno strumento basato sull’intelligenza artificiale per supplire alla vostra poca dimestichezza con l’italiano o con argomenti di attualità e chi più ne ha più ne metta, resterete senza dubbio delusi dallo scoprire questa informazione che stiamo per darvi. ChatGPT è infatti uno strumento utile a realizzare anche temi scolastici, ma al contempo esistono delle funzionalità che possono scoprire se “avete copiato“.
In buona sostanza, se a scuola usate ChatGPT è impossibile che possiate farla franca e quello che è ancora più interessante è che proprio Open AI ha risposto alle richieste di alcune scuole di New York che hanno vietato l’utilizzo di modelli di chatbot, sostenendo appunto che i loro programmatori sono al lavoro per creare strumenti che identifichino – usiamo una locuzione chiara a tutti – temi scopiazzati. L’intelligenza artificiale nelle scuole è senza dubbio utile, ma andrebbe indirizzata su altri scopi.