I cosiddetti occupabili dovrebbero ricevere il sussidio soltanto per 7 mesi lungo il 2023 ma qualcosa potrebbe rovinare i piani del governo
Il reddito di cittadinanza cambia pelle e si avvia a modificare innanzitutto il nome. L’unica certezza, in realtà, in questo momento è che si chiamerà in maniera diversa e riguarderà una platea inferiore per effetto del taglio del limite Isee per avere diritto al sussidio. Infatti, il governo lavora sulla nuova bozza del sussidio che dovrebbe chiamarsi Mia, ossia Misure per l’inclusione attiva. L’obiettivo per la nuova misura è l’entrata in vigore nel 2024. Tuttavia, per gli occupabili che perdono il sussidio dopo sette mesi è stato annunciato un percorso di formazione.
Quest’ultimo passaggio potrebbe, però cambiare i programmi sulla modifica al sussidio bandiera della campagna elettorale del principale partito di maggioranza a sostegno del governo. Infatti, ormai si è alle porte del mese di maggio e dei percorsi di formazione non vi è ancora alcuna traccia. I centri per l’impiego delle regioni sono in netto ritardo in tal senso mentre i primi occupabili dovrebbero perdere il sussidio nel mese di agosto.
Diffiicile pensare ad una formazione utile per offrire opportunità concrete ai disoccupati e alle imprese che cercano manodopera in tempo utile. A questo punto si prospetta per i percettori del reddito di cittadinanza occupabili una proroga del termine di sette mesi in caso di mancanza dei corsi di formazione previsti. Oltretutto, secondo i dati dell’Anpal Sicilia, Campania e Calabria nelle qiuali risiedono la metà dei percettori del reddito di citatdinanza, soltanto il 3 per cento può ritenersi appartenente alla categoria degli occupabili.
In tutta Italia sono poco più di 200.000. Persone alle quali vanno destinati i corsi di formazione divisi per regione. Tuttavia, al Sud soltanto in Campania si stanno iniziando a proliferare gli occupabili mentre in Sicilia, Puglia e Molise mancano ancora i bandi. Molto indietro anche la Liguria. Al Nord in generale le procedure sono più avanti ma sempre in un contesto di forte ritardo rispetto ai tempi d scadenza dei primi sussidi, ossia ad agosto.