Aumenta ancora il costo del denaro per effetto di una nuova decisione da parte della banca centrale europea
Prosegue il periodo difficile per l’equilibrio della moneta europea. L’Euro deve fare i conti con l’aumento dei prezzi generato nel mesi trascorsi dall’aumento delle tariffe di gas e luce. L’inflazione ha iniziato a ridurre i redditi e non ha dato cenni di ripresa. La zona Euro è stata particolarmente colpita vista la dipendenza dal gas russo e il sistema di quotazione del prezzo del gas per l’Europa che ha fatto scattare speculazioni.
La tendenza all’aumento si è trasformata nel giro di qualche mese in una reazione a catena che man mano ha fatto salire i perezzi sempre più. Per porre un freno a questa situazione incontrollata la Banca centrale europea è dovuta intervenire con una soluzione accademica che si applica in questi casi: la crescita dei tassi di interesse. Si tratta di una mossa consueta che si adotta per frenare l’aumento dei prezzi cercando di porre un freno agli investimenti attraverso un maggiore costo del danaro. Infatti aumentare il tasso di interesse significa far costare di più il danaro che viene dato a prestito per un qualsiasi investimento.
Le ultime notizie che arrivano da Francoforte non sono ancora postiive. Infatti, è arrivato un nuovo balzo in avanti dei tassi di interesse anche se di portata minore rispetto agli ultimi aumenti. Il tasso di interesse, infatti, è aumentato per questo mese di maggio dello 0,25. Nei precedenti provvedimenti dei mesi scorsi il rialzo era stato sempre di mezzo punto percentuale, ossia dello 0,50.
L’aumento inatteso nei tempi da parte della Bce è dovuto al fatto che il mese di aprile è stato controtendenza rispetto agli ultimi mesi in cui l’inflazione stava calando in tutta la zona Euro con le dovute differenze di percentuali. Ad aprile tra ponti e festività pasquali c’è stato un rialzo figlio della speculazione. In Italia si sono visti prodotti alimentari aumentare prima di Pasqua e poi scendere dopo poco tempo.