Bisogna fare attenzione agli acquisti on line, perché le trappole sono sempre in agguato: alcuni consigli utili.
Quando facciamo un acquisto on line, siamo consapevoli dei rischi ai quali possiamo andare incontro? Nella stragrande maggioranza delle volte forse sì, ma ci sono molte situazioni in cui non ci rendiamo conto di quello che rischiamo facendo un acquisto su un sito del quale non abbiamo informazioni. Quella delle truffe on line è una problematica che peraltro è aumentata esponenzialmente con la pandemia. In passato, a tal proposito, vi abbiamo dato delle raccomandazioni su come tutelarsi dal phishing.
Nuovi consigli utili possono arrivare adesso se parliamo di e-commerce e della rete nella quale spesso non riusciamo a districarci correttamente. Le insidie non riguardano soltanto la nostra privacy, con profilazioni “coatte” dei nostri account e quindi dei nostri dati sensibili, ma anche il rischio che quei nostri dati vengano poi usati per svuotarci il conto corrente. Non è cosa da poco e una recente indagine della Commissione europea sta lì a dimostrarlo.
Secondo questa indagine, su 399 piattaforme di acquisti online circa un terzo, ovvero 148 siti, usano pratiche ingannevoli, che fanno leva proprio sul lato emotivo di chi fa l’aquisto. Si tratta dei cosiddetti “Dark Pattern”, che di fatto ci spingono a fare qualcosa anche contro il nostro stesso interesse, andando a rinunciare alla privacy. Il primo risultato è che spesso facciamo acquisti frettolosi, che magari si rivelano anche inutili.
Ci sono poi dei veri e propri trabocchetti che, in barba al GDPR, vale a dire il regolamento che tutela la privacy, puntano a carpire i nostri dati personali. Per tale ragione, tante persone stanno ora perdendo fiducia negli acquisti on line: chi più e chi meno, una larga fetta di utenti ha fatto almeno un acquisto on line non gradito e tanti altri hanno ceduto senza la giusta consapevolezza i propri dati sensibili. Da qui alle vere e proprie truffe il passo è breve.
Per porre un freno a questi fenomeni, di recente sono intervenute le singole Autorità garanti della privacy dei maggiori Stati europei, che si sono messe insieme avviando quella che è nota come Cookie Banner Taskforce: di fatto finalmente si può arrivare a punire chi tiene delle condotte fuori dalle regole in termini di protezione dei dati personali. Con queste nuove regole, di fatto, l’utente dovrebbe essere ben più consapevole di ogni singolo gesto compiuto nell’atto di acquistare in Rete.