Le misure di sostegno per le persone in difficoltà aumentano il loro peso in questa fase di inflazione
La fase storica che gli italiani stanno attraversando non è molto semplice. I redditi hanno perso una percentale importante del potere di acquisto a causa dell’inflazione. Quelli più bassi e medio bassi sono andati in difficoltà per far quadrare i conti. L’inflazione relativa ai prodotti alimentari è salita ben oltre il 7,3 per cento fissato nel 2022 come tasso. Ciò è spiegato dal fatto che il tasso di inflazione medio tiene conto di un paniere di beni e non solo di quelli di consumo.
Inps, arriva la carta risparmio spesa
Per far fronte a queste situazioni le istituzioni cercano di intervenire attraverso varie strade. La richiesta che spesso arriva di adeguare in fretta stipendi e buste paga all’inflazione è in realtà poco praticabile. Ciò è dovuto al fatto che correre dietro all’inflazione aumentando stipendi e pensioni nella stessa misura non farebbe altro che generare altra inflazione. Si innescherebbe un circolo vizioso pericoloso.
Per questo motivo le istituzioni intervnegono attraverso una serie di strumenti. In questi mesi si è assistito, così, al taglio delle accise sui carburanti, poi ripristinati dall’attuale governo da gennaio 2023. Poi c’è stato il graduale taglio del cuneo fiscale sulle buste paga, portato ora al 6 e 7 percento in base al reddito. Poi c’è stata la rivalutazione delle pensioni con rimodulazione. Infine ci sono poi dei piccoli bonus sociali come i bonus 200 euro prima e quello da 150 euro poi introdotti dal governo Draghi.
L’ultimo intervento in tal senso arriva dall’attuale governo. Si tratta della carta risparmio spesa, una carta che cnsiste in una una ricarica di un credito di 382,50 per i nuclei familiari che non superano la soglia di Isee di 15.000 euro. La carta è utile per acquistare beni di prima necessità. La domanda va inoltrata all’Inps ma saranno poi i comuni ad emetterla una volta ottenuto dall’inps l’elenco degli ammessi a ricevere la carta risparmio spesa. La carta non è cumulabile con altri sussidi come reddito di cittadinanza o Naspi.