L’Inps invia una comunicazione tramite i suoi canali social per mettere in guardia gli utenti da truffe in corso
Le truffe attarverso i canali di comunicazione più utilizzati con la pubblica amministrazione sono senza dubbio in aumento. Ciò è dovuto al fatto che anche in Italia sta crescendo l’interazione tra la pubblica amministrazione e il cittadino. Interazione che cresce utilizzando sempre più i canali informatici che facilitano l’accesso degli stessi utenti ai servizi pubblici. Non a caso la digitalizzazione dei servizi pubblici è uno degli obiettivi più importanti del Pnrr, Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Tuttavia, ciò comporta anche la crescita dei tentativi di truffare gli utenti cercando di raggirarli per ottenere le credenziali di utilizzo dei servizi pubblici. Spesso lo strumento più semplice da utilizzare da parte dei truffatori è quello di presentarsi via email o sms citando un ente pubblico e chiedendo la conferma dei dati per una determinata prestazione. L’Inps è senza dubbio tra gli enti maggiormente utilizzati in tal senso dai criminali del web
Infatti l’istituto di previdenza periodicamente, ogni qual volta si verificano tornate di truffe, ricorda agli utenti di non rilasciare i propri dati sensibili attraverso email o sms in queanto l’ente non utilizza questo metodo di lavoro. Per questo motivo ogni volta che si verificano tali situazioni può trattarsi soltanto di persone che stanno cercando di mettere in essere una truffa ai danni dell’utente.
Insp nell’ultimo post sulla pagina Facebook “Inps per la famiglia”, invita a porre attenzione alle false mail in cui si chiedono le conferme dei propri dati. Si tratta di truffe che possono far trovare il cittadino utente dei servizi in qualche problema di difficile soluzione. L’istituto di previdenza sociale si trova ad vessere spesso oggetto di truffe anche perché negli ultimi anni ha visto crescere in maniera notevole i servizi e i rapporti nonché le interazioni con i cittadini. Basta pensare ai tanti bonus e strumenti di sostegno sociali introdotti in maniera permanente come l’assegno unico.