In arrivo una buona notizia per coloro che riceovno sia il reddito di cittadinanza che l’integrazione dell’assegno unico
Arrivano buone notizie per i beneficiari del reddito di cittadinnza. Infatti, a partire dalla giornata di ieri, 17 maggio 2023, sono iniziati i pagamenti delle integrazioni dell’assegno unico e universale per i percettori del reddito. Si ricorda, infatti, che i percettori del reddito di cittadinanza ricevono soltanto un’integrazione rispetto all’assegno ordonario per i figli a carico fino a 21 anni. La differenza sarebbe sostanzialmente in circa 100 euro in meno per ogni figlio rispetto a quanto percepiscono i beneficiari dellì’assegno unico e universale ordinario.
Reddito di cittadinanza, arriva l’integrazione dell’assegno unico
La notizia importante è che da ieri sono partiti i pagamenti dell’integrazione al reddito di cittadinanza. Si riferiscono alle integrazioni per coloro che hanno già percepito il reddito alla prima finestra del mese. La seconda, invece, parte come di consueto al giorno 27 di ogni mese. In questo mese di maggio, però, il 27 cade di sabato. Così, la data di pagamento potrebbe essere anticipata di un giorno, al venerdì 26 oppure posticipata al lunedì 29 maggio.
Come è sttao previsto dal calendario dell’Inps l’integrazione dell’assegno unico e universale dovrebbe arrivare ai percettori insieme al reddito di cittadinanza. Il reddito, come si ricorda, sarà in vigore fino al 31 dicembre 2023 per le persone con minori, diversamente abili o over 60 a carico. Per gli altri, definiti occupabili, ossia coloro che hanno dai 18 ai 59 anni e nessuna delle precedenti categorie di persone a carico, il reddito durerà per sette mesi. A partire da settembre ci sarà il nuovo assegno per l’inclusione che prevede un taglio della ricarica.
Infatti, quest’ultima scenderà da 500 euro a 350 euro. Resta invariata, invece, l’integrazione per l‘eventuale affitto della casa principale che rimane del valore di 280 euro. Gli occupabili attendono poi i corsi di formazione per l’inserimento obbligatori che ancora non sono stati predisposti dalla ministra del lavoro nella vbozza della riforma del reddito di cittadinanza. A partire da gennaio cambia poi la misura anche per le famiglie anche se, nella sostanza, la differenza per questa categoria sta soltanto nel nome del sussidio.