Il nuovo reddito di cittadinanza taglia l’assegno ad alcuni percettori del sussidio statale a partire dal mese di settembre
Il reddito di cittadinanza cambia pelle nei prossimi mesi. Il decreto lavoro dello scorso maggio ha definito quanto già ampiamente anticipato nei mesi precedenti. In sostanza, al momento sul nuovo reddito di cittadinanza è stata introdotta solo una parte, quella relativa al sussidio. La seconda fase, quella più spinta da diversi esponenti a sostegno dell’attuale maggioranza di governo in campagna elettorale, ossia la fase dell’inserimento al lavoro, non è stata ancora definita.
Nuovo reddito di cittadinanza, chi incasserà di meno
Il nuovo reddito sostituirà la misura di sostegno precedente i ndue tempi a seconda della categoria di percettori che è stata distinta dalla nuova normativa in occupabili e non. I primi sono coloro che hanno l’età tra 18 e 59 anni e non hanno persone a carico tra minori, diversamente abili, over 60. Per costoro arriveranno i primi cambiamenti sostanziali rispwetto al precedente sussidio.
Infatti ci sarà un taglio dell’assegno che scenderà da 500 euro a 350 euro. Resta, invece, invariato il sostegno per l’affitto della casa di residenza che rimane a 280 euro mensili. Questo sostegno aggiuntivo crescerà rispetto al precedente sussidio, invece, per le famiglie con persone fragili. Oltre al taglio finanziario per gli occupabili ci sarà anche una riduzione dei tempi di durata del sussidio che passa da 18 mesi a 12 mesi. Inoltre, scende il tetto Isee per ottenere il nuovo reddito di cittadinanza soltanto per gli occupabili passando dai 9.000 euro precedenti a meno di 7.000 euro.
Inoltre, per gli occupabili il reddito di citatdinazna passerà alla nuova normativa già dal mese di settembre 2023 mentre per le altre categorie da gennaio 2024 ci sarà il nuovo assegno d’inclusione. Quindi per gli occupabili ci saranno meno risorse. Per l’obbligo di formazione e risposta alle proposte di lavoro manca ancora la stesura normativa. Ad oggi il nuovo reddito di cittadinanza taglia le risorse mentre è attesa la difficile fase di organizzaizone della formazione e dell’inserimento occupazionale.