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Telecomunicazioni

Chat GPT, non ti fidare: le cose che NON devi condividere con lei

Chat GPT è uno degli argomenti più discussi del momento, in fatto di tecnologia ed IA: ma ci si può fidare al 100%? Ci sono alcune informazioni che è meglio non condividere con lei. 

Tastiera (Foto da Pixabay) – Consumatore.com

Sempre più persone sono attratte dal mondo dell’intelligenza artificiale: chat GPT rappresenta una delle ultime innovazioni ed ha rapito già milioni di persone. Resta tuttavia un quesito da porsi: ci si può fidare ciecamente di lei? In realtà, alcune informazioni pare sia meglio non condividerle.

La velocità nel migliorarsi ed evolversi del cervello artificiale è veramente sorprendente. Sembra sia pronta a sostituire gli esseri umani in qualunque ambito: dai lavori di design a quelli di scrittura. Com’è possibile che sappia tutto? In realtà, il concetto alla base di chat GPT è molto semplice: cerca su internet tutto ciò che si sposa col gusto del cliente, assembla ciò che ha trovato e crea un prodotto nuovo su misura. L’azienda americana che ha creato chat GPT, ossia OpenAI, sta veramente rivoluzionando il mondo: tuttavia, è giusto porsi dei dubbi sul discorso privacy, sempre molto delicato quando si tratta di condivisione di dati sul web.

Chat GPT è sicura al 100%? Le info che non vanno condivise con lei

Intelligenza artificiale (Foto da Pixabay) – Consumatore.com

L’intelligenza artificiale basata su chat GPT compie online le proprie ricerche per poter fornire delle risposte dettagliate all’utente. Nel corso di questo processo, potrebbe trovare dati sensibili come informazioni personali.

Considerando l’alto numero di persone in Italia che ha scelto di provare chat GPT, il governo è venuto in auto della tutela della privacy, dando la possibilità di disabilitare la cronologia della chat, impedendo che i tecnici informatici utilizzino le conversazioni per migliorare il funzionamento del sistema.

Tuttavia, prima che questa procedura venisse resa possibile, è molto probabile che i dati finissero nel server dell’azienda OpenAI. Per eliminarli, era necessario compilare un apposito modulo e la società comunque non ne garantiva la cancellazione totale. Anche lo stesso CEO di OpenAI ha dichiarato che non ci si può ciecamente fidare di chat GPT, ma si sta lavorando affinché questo possa essere possibile.

Pubblicato da
Emanuela Toparelli