Auto aziendale: quali tasse si pagano

L’auto aziendale può essere uno dei fringe benefit concessi al dipendente. Purtroppo non sono a spese zero, in quanto è obbligatorio pagarvi le tasse.

L’auto è il mezzo privato per eccellenza in Italia. Nonostante la comunità Europea inciti a ridurre il numero di veicoli pro capite, il nostro paese è ancora schiavo del trasporto solitario. Di conseguenza ogni giorno si possono osservare decine di auto che si affollano ai semafori delle città, ed all’interno dell’abitacolo una sola persona.

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Auto aziendale (Foto da Adobe – Canva) – consumatore.com

Si è tentato di superare il problema con lo sharing, ma in Italia non ha preso piede in nessun modo. La maggior parte delle persone acquista l’auto, spesso anche indebitandosi con una rateizzazione ed una finanziaria, pur di avere la vettura tutta per sé. Difatti il noleggio dei veicoli non è un fenomeno diffuso in Italia. In alternativa, chi è dipendente di una grande azienda, ed a una posizione di un certo rilievo, o svolge una mansione che implica la necessità di spostamenti continui, può ricevere l’auto come fringe benefit aziendale.

I fringe benefit e le tasse, l’auto aziendale

Per fringe benefit si intendono tutti quei benefici che l’azienda può attribuire ad un dipendente, anche se ciò non rientra nel contratto. Tempo fa avevamo parlato dei bonus benzina di 200 euro che potevano essere elargiti volontariamente dal datore di lavoro al dipendente, per supportarlo nelle spese mensili.

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Auto aziendale (Foto da Adobe – Canva) – consumatore.com

Allo stesso modo, l’utilizzo dell’auto aziendale può essere usata come ricompensa ulteriore rispetto allo stipendio. Esistono due modalità di acquisire l’auto aziendale. Come mezzo necessario alla mansione lavorativa, e di conseguenza usata esclusivamente nello svolgimento della propria professione, oppure la cessione temporanea di un veicolo, magari anche con autista, anche per un utilizzo privato.

Questi sono i benefici che generalmente vengono attribuiti ai dirigenti o ai lavoratori di un certo livello. Tuttavia, anche se è considerata una forma di regalo, di riconoscimento da parte dell’azienda, l’auto aziendale non è a costo zero. Essa si va a sommare alle tasse annuali, come reddito da lavoro.

Queste imposte devono essere pagate in proporzione al periodo annuale di utilizzo. Altro fattore che fa scendere o salire il costo dell’auto aziendale al livello fiscale, è la quantità di emissioni di anidride carbonica del veicolo. Per avere un’idea più chiara di cosa si stia parlando, si può consultare la tabella ACI specifica che ogni anno viene pubblicata.

Nel caso in cui il veicolo in questione non sia presente perché di troppo recente fatturazione, si può provvedere e richiedendo direttamente all’automobile Club italiano. Anche quando si compila l’ISEE, ovvero l’indicatore di reddito, è importante dichiarare nella DSU l’usufrutto o meno del veicolo aziendale per scopi privati.

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