Gli ambientalisti non sono d’accordo. Nonostante ciò l’Islanda ha deciso di riprendere la caccia delle balene a scopo commerciale.
Purtroppo le balene non hanno mai goduto di grossa tutela da parte dell’uomo. Oltre alle rappresentazioni letterarie, come Moby Dick o Pinocchio, il gigante del mare è stato spesso avvertito come una minaccia. Ed invece non lo è affatto. Certo, la grande mole della balenottera azzurra che salta nel mare potrebbe nuocere a qualche imbarcazione. Ma tutto questo assolutamente senza intenzione di fare del male.
Le balene si cibano di krill e di piccoli pesci. Non sanno che farsene dell’essere umano. Mentre invece egli le ringrazia uccidendole appena possibile. La caccia alle balene ha storia antica, spesso e volentieri per motivi commerciali e non alimentari.
Nonostante sia stata bandita praticamente in tutte le parti del mondo, la caccia alle balene in Islanda è ricominciata. È stato reso noto lo scorso 31 agosto. La motivazione? Commercio. Non tanto della carne del gigantesco cetaceo, che è consumata solo in Islanda ed in Giappone, ma dell’ambergris, l’ambra grigia, una sostanza contenuta nel cranio delle balene, ancora ampiamente adoperata nel settore dei profumi e dei cosmetici. In passato l’olio di balena era considerato merce rara.
Poi l’essere umano si è accorto che cacciare questo prezioso mammifero non era una buona idea, dato che la predazione stava portando la specie all’estinzione. Lo hanno capito tutti tranne che gli islandesi, i giapponesi e i norvegesi. In Norvegia è tradizione ogni anno fare la grindadráp, la festa nella quale vengono uccise numerose balene all’interno della baia delle Faroe.
È una tradizione molto antica, che i norvegesi chiedono venga mantenuta. Solo che si fa una vera e propria mattanza, che spesso sfugge al controllo e tinge la baia completamente del rosso del sangue delle balene. In passato lo scopo era per utilizzarle come cibo, in carenza di altro. Ad oggi invece permane la crudele tradizione senza che ce ne sia alcun bisogno alimentare. Stesso discorso per l’Islanda, dove la balena diventa prezioso viatico di denaro.