Pensione di invalidità, come si calcola la percentuale: i parametri di riferimento

Vediamo come si calcola la percentuale per richiedere la pensione di invalidità: a ogni percentuale corrispondono determinate agevolazioni.

donna sorride insieme alla sua assistente
Donna invalida assistita (Consumatore.com)

Si parla di invalidità quando una persona non può condurre una vita quotidiana normale. L’invalidità può essere più o meno grave, incidere più o meno sulla qualità della vita ed essere temporanea, permanente o reversibile. Qualsiasi sia la condizione che affligge l’invalido, questo deve fare richiesta di assistenza e di interventi specifici.

La percentuale di invalidità si determinata in base alle difficoltà affrontate nella vita quotidiana da parte dell’individuo. Ad ogni percentuale corrispondono determinate agevolazioni, sussidi e assistenze. Per conoscere i servizi che corrispondono a un’esatta percentuale di invalidità, bisogna osservare le tabelle ministeriali, dove sono riportate tutte le patologie con le relative percentuali.

Calcolo della percentuale di invalidità per la richiesta della pensione: occorre far riferimento alle tabelle ministeriali

ragazza invalida con protesi
Ragazza con protesi al braccio (Consumatore.com)

Le tabelle ministeriali indicano un valore minimo e uno massimo di ogni patologia. La tabella fa riferimento all’incidenza delle infermità sulla capacità lavorativa. Tra gli apparati presi in esame troviamo quello cardiocircolatorio, quello respiratorio, digerente, urinario, endocrino, locomotore, osteoarticolare, neurologico, psichico, uditivo e visivo, dermatologico e molti altri ancora.

Ogni apparato presenta specifici controlli. Ad esempio, per quello cardiovascolare, si valutano nell’invalido la funzione valvolare, l’ipertensione arteriosa, l’aneurisma dell’aorta, il ritmo cardiaco o la riserva coronarica. Per l’apparato endocrino si tengono presenti obesità, diabete, ipoglicemie, distiroidismi o acromegalia. Per l’apparato neurologico si calcolano demenza, sclerosi multipla, malattie muscolari, epilessia, afasia, Parkinson o atassie.

Le percentuali di invalidità per ottenere i sussidi e agevolazioni

Per ricevere agevolazioni e sussidi, occorre tener presente la percentuale di invalidità applicata a ciascuna patologia. Per la pensione di invalidità, ad esempio, occorre avere una percentuale di invalidità del 74%. Per le patologie oncologiche, l’invalidità deve essere almeno del 40%, per la sordità la percentuale deve essere almeno dell’80%, per l’epilessia al 20%.

Per i benefici della Legge 104 si deve essere invalidi almeno al 33%, per poter accedere alla pensione anticipata l’invalidità richiesta è almeno dell’80%. Come accennato, la tabella presenta valori minimi e valori massimi di una patologia. Ad accertare il valore è la Commissione medica, la quale è chiamata a valutare l’infermità del paziente. Per ottenere le prime agevolazioni, però, l’invalidità deve essere al meno del 33%.

Come calcolare l’invalidità quando le patologie sono molteplici: patologie concorrenti e patologie coesistenti

Calcolare una singola invalidità è piuttosto semplice, ma quando le patologie sono molteplici? Una persona può essere affetta anche da due o più patologie coesistenti oppure due o più patologie concorrenti. Che cosa significa? Con patologie coesistenti si intendono patologie che compromettono organi diversi ma connessi tra loro. Per patologie concorrenti, invece, si intendono quelle patologie che interessano lo stesso organo o apparato.

Per le patologie coesistenti si applica la formula di Balthazard, calcolando prima la percentuale relativa a ciascuna disabilità, poi le percentuali si sommano e infine, a queste, si sottrae il prodotto delle percentuali. La formula esatta è: IT (Invalidità Totale) = IP1 (Invalidità Parziale 1) + IP2 (Invalidità Parziale 2) – (IP1 x IP2). Dunque, se una persona è affetta da due patologie, l’una stimata al 50% e l’altra al 20%, si calcola così:

(0,50 + 0,20) – (0,50 x 0,20), che sarebbe 0,70 – 0,10 = 0,60, ossia 60% di invalidità totale. Non si devono sommare semplicemente le due percentuali, ma si deve effettuare questo calcolo preciso, seguendo la formula di Balthazard. Per le patologie concorrenti, invece, la percentuale viene indicata direttamente sulla tabella.

Percentuale di invalidità: la formula di Balthazard e la formula di Gabrielli

Nel calcolo dell’invalidità, spesso si utilizza anche la Formula Gabrielli, per stimare la perdita parziale di organi o di funzioni cognitive e sensoriali, stimando la perdita del danno. Come si valuta l’inabilità in caso di danni con la Formula Gabrielli? Il calcolo si effettua con questa formula: Danno (D) = Capacità preesistente (C1) – Capacità residua (C2) : Capacità preesistente (C1).

Se una persona ha subito un incidente, riportando dei danni multipli, deve fare questo calcolo per ottenere la stima precisa del danno totale subito. Secondo la legge italiana, una persona è considerata invalida civile se riporta malattie o danni permanenti e cronici, sia fisici che psichici, che riducono le capacità lavorative di almeno un terzo (33%).

Invalidità confermata se riduce le capacità lavorative di almeno in terzo

Dunque, dal 33% di invalidità si ha diritto alla fornitura di ausili, dal 46% si ha accesso alla lista per il collocamento mirato. Dal 51% di invalidità si ha un congedo retribuito per le cure, per la durata di 30 giorni (consecutivi o non consecutivi), dal 67% si ha l’esenzione del pagamento del ticket sanitario, più sconti su trasporti pubblici e priorità nelle graduatorie per le case popolari.

Dal 74% e con reddito ISEE inferiore a 5.725,46, si ha diritto all’assegno mensile INPS di 333,33 euro. A 67 anni, inoltre si possono richiedere assegno sociale e Ape sociale. Dal 75% di invalidità si ha una maggiorazione dell’anzianità pari a due mesi per ogni anno. Per il 100% di invalidità si ha diritto alla pensioni di inabilità di 333.33 euro mensili per i redditi inferiori ai 19.461,12 euro.

Se il reddito è inferiori ai 9.55,65 euro, la pensione di invalidità è di 735 euro. Inoltre, si ha diritto all’indennità di accompagnamento, pari a 531,76 euro al mese, senza limiti di reddito. Analisi sangue, con questi valori si ha diritto alla Legge 104.

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