Vendere la propria casa anche se c’è ancora il mutuo in corso: adesso non è impossibile, ecco la scappatoia

Vendere la propria casa anche se si sta pagando ancora il mutuo: è possibile? In questi casi sì, ma ecco cosa sapere.

Acquistare casa è di certo una tappa di grande importanza per la maggior parte delle persone. Eppure, tuttavia, in alcuni casi può capitare di ritrovarsi dopo un tot di tempo a dover lasciare quello stesso immobile, per un’esigenza o un’altra, nonostante non si sia ancora estinto il mutuo. Come fare, dunque, a vendere l’abitazione quando, tecnicamente, non è ancora “nostra”? In molti non sanno che è possibile: ecco le “scappatoie” da conoscere e come funzionano.

Vendere casa con ancora mutuo: è possibile
Casa con mutuo, si può vendere? (consumatore.com)

Che sia per lavoro o per altri motivi, a chiunque potrebbe capitare di ritrovarsi a dover vendete la casa per la quale si è acceso un mutuo quando questo non è ancora estinto. Il dubbio che accomuna tutti, ovviamente, è il seguente: si può fare? Ebbene, la risposta è sì, ma a determinate condizioni e seguendo alcuni iter precisi.

Vendere casa con mutuo ancora non estinto: come fare?

Certo, una prima e ovvia soluzione sarebbe proprio quella di estinguere quanto dovuto alla banca. Pagare, dunque, l’intero ammontare del mutuo in modo da essere proprietari dell’abitazione e poterne fare ciò che si preferisce. Non sempre, però, questo è possibile. Come regolarsi, allora, quando non abbiamo liquidità sufficiente per saldare la banca, ma resta l’esigenza di vendere casa?

Vendere casa mutuo non estinto
Come vendere casa se il mutuo non è estinto (consumatore.com)

Ebbene, la prima alternativa a nostra disposizione è l’accollo del mutuo da parte del nostro acquirente. In questo caso, assistiamo ad una modifica soggettiva con la quale la persona a cui vogliamo vendere casa subentra al nostro posto come debitore del mutuo stesso. Sarà quest’ultimo, dunque, a diventare intestatario del debito rimasto con la banca. Che, ovviamente, dovrà aderire a tale passaggio, proprio per tutelare il diretto interessato, ovvero il debitore, in caso di inadempienze da parte del nuovo acquirente.

Ancora, c’è la possibilità di “sostituzione di garanzia”. Cosa significa? Si tratta di un meccanismo possibile solo in alcuni casi, nei quali si “sostituisce” un debito con un altro, sempre legato, ovviamente, agli immobili. In parole semplici, il diretto interessato, con approvazione sempre della banca o dell’istituto interessato, costituisce una nuova ipoteca su un immobile diverso per poter “liberare” quello attualmente impegnato e renderlo vendibile. Il nuovo immobile, inoltre, deve rispondere a determinati requisiti che lo renderanno idoneo a tale “sostituzione” ed essere, così, una garanzia idonea per la banca o l’istituto interessato.

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