Caos lavoratori: i contratti di lavoro senza questo dato non hanno più validità

Gli esperti finalmente intervengono su una questione spinosa e fin troppo dibattuta. Il contratto di lavoro è valido solo in questo caso.

A prendersi la scena sui social network è Angelo Greco, direttore de La legge per tutti, nonché avvocato e giornalista che si occupa di divulgazione giuridica. E proprio a tal proposito, si è espresso su un interrogativo che molti lavoratori si pongono una volta firmato un contratto di lavoro. Ebbene, come sottolinea l’esperto, l’accordo tra datore di lavoro e dipendente è da ritenersi non valido se in assenza di una determinata condizione. Non tutti lo sanno ma una recente ordinanza della Corte di Cassazione parla chiaro.

Contratto di lavoro, quando non è valido
La Corte di Cassazione si esprime sui contratti di lavoro. I dipendenti possono chiedere un risarcimento – consumatore.com

In particolare, si tratta della 11333 del 2024, che stravolge completamente il mondo del lavoro e i meccanismi che sono alla base. E non è tutto, perché pare che il lavoratore possa chiedere un risarcimento di almeno il cinque percento della retribuzione dovuta al datore, in alcuni casi si è arrivati al dieci percento e, addirittura, al dodici. La sentenza n.3184 del Tribunale di Milano, sezione del lavoro, del 4 ottobre del 2023 è un esempio lampante in tal senso.

Contratto di lavoro non valido: si esprime la Cassazione

Il tema dei contratti di lavoro a tempo parziale, i part-time, è uno dei più dibattuti in tempi recenti. Il motivo? Sempre più datori scelgono, in fase di proposta dell’accordo, di non indicare con precisione l’orario per il dipendente. Quest’ultimo nella maggior parte dei casi si troverà impossibilitato a organizzare tutto il resto delle proprie giornate, non potendo godere del prezioso tempo libero e della vita al di fuori del luogo di lavoro.

Contratti di lavoro non validi, cosa dice la Cassazione
Contratti di lavoro part-time senza orario di lavoro? La Cassazione si esprime con un’ordinanza – consumatore.com (foto ANSA)

Fortunatamente, la Corte di Cassazione è intervenuta per sbrogliare la matassa, dettando la linea da seguire con l’ordinanza n. 11333 del 2024. Il principio è abbastanza chiaro: si chiede l’esplicitazione dell’orario di lavoro nel contratto. L’avvocato Angelo Greco de La Legge per tutti in un post pubblicato sul suo profilo Instagram ufficiale, inoltre, sottolinea l’importanza del provvedimento nonostante la normativa in merito sia già sufficientemente chiara.

Chi si vedrà modificato l’orario, a questo punto, potrà chiedere sia la retribuzione ordinaria sia un importo valido come risarcimento del danno, che può andare dal cinque percento al dodici percento della “retribuzione lorda dovuta al lavoratore”.

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