Tante persone non sanno come e quando aggiornare il proprio ISEE, in sostituzione dell’ISEE corrente, e quando presentare la DSU.
Come sappiamo, l’ISEE, ossia l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, di un contribuente non è valido per sempre. Ha ovviamente una sua scadenza, per questo motivo, ogni anno, l’ISEE deve essere aggiornato. La scadenza cade a ogni 31 dicembre, valida per i due anni precedenti, ma gli aggiornamenti si effettuano nel mese di giugno, relativi all’anno precedente.
È importante aggiornare l’ISEE per non perdere eventuali agevolazioni e sussidi. L’INPS, infatti, se non vede il modulo aggiornato, può bloccare l’erogazione di sussidi e di indennità assistenziali. Il blocco, comunque sia, è reversibile, poiché basta aggiornare i propri dati e comunicare il ritardo all’INPS per farsi riattivare gli aiuti economici. Tuttavia, nel frattempo, si possono perdere dei soldi.
In certi casi, non basta aggiornare l’ISEE nel mese di giugno e in rapporto all’anno precedente, ma occorre provvedere all’aggiornamento dell’ISEE corrente. Si tratta della situazione economica attuale di un contribuente, e può anche diversificarsi rispetto al reddito annuale, ossia l’ISEE ordinario, per un breve periodo. Facciamo un esempio: se si perde il lavoro, il reddito attuale scende rispetto a quello riportato nell’ISEE ordinario.
Inoltre, anche se l’ISEE riposta alcuni dati che sembrano essere permanenti, in realtà anche questi devono essere aggiornati periodicamente. Ad esempio, quando ci sono cambiamenti nel nucleo familiare, come trasferimenti, oppure nascite o decessi. In tal caso, si deve provvedere alla modifica dell’ISEE, utilizzando sempre la scala di equivalenza per rapportare reddito e patrimonio al numero dei componenti di una famiglia.
Seguendo questo preciso schema, le famiglie numerose hanno un’incidenza di reddito più bassa rispetto alle famiglie piccole. Insieme all’ISEE, occorre presentare anche la DSU, ossia la Dichiarazione Sostitutiva Unica, la quale contiene dati anagrafici, redditi e patrimoni. Questa, a differenza dell’ISEE, si può inviare in qualsiasi momento dell’anno. Isee, controlli Agenzia delle Entrate: chi può rischiare.
Per ottenere la certificazione ISEE, occorre presentare la DSU precompilata, la quale deve contenere i dati auto dichiarati dell’utente e i dati precompilati forniti dall’Agenzia delle Entrate e dall’INPS. La DSU precompilata si può acquisire attraverso il servizio online “Portale unico ISEE”. Dunque, per completarla e ottenere così l’ISEE, è necessario inviare i dati autodichiarati al “Sistema informativo dell’ISEE”.
L’Agenzia delle Entrate invia poi all’INPS i dati precompilati in suo possesso. Una volta presentata la DSU all’INPS, l’ente calcola l’ISEE e fornisce l’attestazione entro dieci giorni dalla ricezione della Dichiarazione. L’attestazione ISEE, in copia, può essere richiesta da qualunque componente della famiglia, attraverso il servizio online dedicato, accedendo con credenziali SPID.
Si può compilare anche direttamente sul portale dell’INPS, sempre sfruttando il servizio di ISEE precompilato, oppure si può compilare presso un Caf, il Patronato o tramite un commercialista. Per chi richiede l’Assegno Unico, è importante rispettare le scadenze, con la consegna dell’ISEE a giugno. Se si invia l’ISEE entro il 30 giugno, si possono ottenere gli arretrati a partire dal mese di marzo.
Se l’ISEE ordinario è valido fino al 31 dicembre di ogni anno, è bene sempre aggiornarlo, per non rischiare di perdere agevolazioni e sussidi. Quando si rinnova l’ISEE, si deve presentare anche la nuova DSU, dove inserire i dati personali aggiornati sulla famiglia, indicando anche eventuali modifiche nel patrimonio, come l’acquisto o la vendita di una casa o di altri beni.
Anche i redditi da lavoro, invece, che si trovano nella Certificazione Unica (CU), devono essere aggiornati. Come accennato, in certi casi occorre aggiornare l’ISEE corrente. L’ISEE corrente si richiede quando cambia la situazione economica della famiglia, magari a seguito di un periodo di disoccupazione, dopo un licenziamento oppure grazie a una nuova occupazione meno remunerativa.
Dunque, si fa richiesta di ISEE corrente quando l’economia della famiglia peggiora del 25%. Questo fa fede ai redditi degli ultimi dodici mesi e ha validità di sei mesi. Se la situazione economica migliora, allora occorre richiederne un altro, aggiornandolo con i nuovi dati. Per quanto concerne un reddito ISEE, quando si possono richiedere le agevolazioni?
Generalmente, sotto la soglia dei 18 mila euro, il reddito di una famiglia è considerato basso. Ciò permette l’accesso a molte agevolazioni e bonus. Avendo un ISEE basso, ad esempio, si possono richiedere la Carta Dedicata a Te, oppure l’Assegno Unico Universale per le famiglie con figli a carico, o ancora, il Bonus Asilo o il Bonus Bollette.