Prorogato il bonus badanti anche per il 2025, una misura di sostegno economico per gli anziani non autosufficienti: in cosa consiste e come fare per ottenerlo.
Dalla scorsa primavera è stato introdotto il bonus badanti 2024, una misura di sostegno economico per le persone anziane e fragili che necessitano di una badante. Visto il caro vita e l’inflazione degli ultimi tempi, allarme fortunatamente che sta rientrando, il Governo ha pensato a un’agevolazione destinata a tutte le persone non autosufficienti e in difficoltà economica.
Il bonus badanti 2024 è entrato in scena proprio per aiutare queste persone ad affrontare le spese quotidiane, promuovendo un miglioramento del livello qualitativo della vita. In questo modo, si favorisce anche la regolarizzazione del lavoro di cura prestato al domicilio. Come rivela un’indagine ISTAT, grazie a questa misura di sostegno, l’assunzione di assistenti familiari è cresciuto di circa il 10%.
Il bonus badanti consente di essere esonerati dai contributi, essendo i richiedenti datori di lavoro a tutti gli effetti, ed è previsto per l’assunzione di assistenti personali a domicilio. Questo incentivo, però, è previsto solo per alcune categorie, tra i requisiti necessari per farne richiesta ci sono: avere almeno 80 anni ed essere titolari di indennità di accompagnamento.
Una volta ottenuto il bonus, gli anziani che assumono assistenti personali possono godere di un esonero al 100% dei contributi previdenziali INPS e assicurativi INAIL, per massimo due anni ed entro il limite di 3 mila euro l’anno. In questo settore, negli ultimi anni il numero di assunzioni è in crescita. Significa che c’è sempre più necessità di sostegno.
Tuttavia, i costi elevati per l’assunzione di badanti ha sempre scoraggiato gli anziani. Grazie all’introduzione di questo bonus, ora in tanti possono far fronte a questa spesa. Per beneficiare dell’agevolazione, però, occorre avere 80 anni compiuti ed essere titolari di indennità di accompagnamento. Avendo questi requisiti, si possono assumere a tempo indeterminato badanti, colf e collaboratori.
Inoltre, occorre rispettare un altro paramento, ossia avere reddito ISEE inferiore ai 6 mila euro. Secondo le stime, questo bonus, basandosi su requisiti ristretti, riguarda una piccola platea, circa 25 mila anziani italiani, non molti, a dire la verità. Per finanziare l’agevolazione, lo Stato ha erogato fondi per 10 milioni di euro.
Ma la buona notizia riguarda il 2025, perché questo bonus sarà rafforzato a partire dal prossimo anno, visto che è previsto lo stanziamento di ulteriori fondi, per un totale di quasi 40 milioni di euro. Il bonus si può percepire per un massimo di due anni. Al momento, la scadenza per questa agevolazione è fissata al 31 dicembre 2025.
In realtà, come intuibile, il bonus è uno sgravio. Non si tratta, quindi, di un importo che viene riconosciuto a chi ne ha diritto, ma dà la possibilità di non versare contributi previdenziali per l’assunzione di un assistente personale per un massimo di 3 mila euro annui. Anche se non è chiaro come una persona con ISEE così basso possa permettersi di pagare una badante.
Come fare richiesta? È molto semplice, basta inviare la domanda direttamente sul portale ufficiale dell’INPS. Coloro che ne fanno richiesta, devono poi attendere che l’INPS recepisca tutte le informazioni necessarie e che comunichi la data di inizio dell’agevolazione stessa.
Il datore di lavoro deve obbligatoriamente assumere il lavoratore con contratto a tempo indeterminato, oppure trasformare un contratto determinato in indeterminato. In questo modo, si cerca di tutelare non solo la persona non autosufficiente, ma anche il suo assistente.
Il contratto deve essere scritto in piena conformità alla legge, specificando tutte le mansioni dell’assistente. Il bonus non sarà applicabile se mancano i requisiti elencati, oppure se il rapporto di lavoro tra la famiglia e la badante è cessato da almeno sei mesi.
E ancora, non si applica l’agevolazione per l’assunzione di parenti o affini, salvo in alcuni casi specifici, come ad esempio assistenza agli invalidi di guerra, mutilati e ciechi civili. Il bonus badanti, previsto dallo scorso aprile, ha sostituito il vecchio bonus 200 euro per colf e badanti, che era destinato ai lavoratori che percepivano meno di 35 mila euro lordi l’anno.
Il bonus, a differenza delle altre categorie lavorative, non veniva erogato in busta paga, ma bisognava fare richiesta all’INPS o presso il Patronato. Il PNRR, dalla scorsa primavera, ha provveduto a modificare la vecchia agevolazione, mettendo in stretto contatto datori di lavoro e assistenti. Tuttavia, non sono mancate le polemiche, visto che solo 25 mila persone hanno potuto farne richiesta.
Un numero esiguo, ma che si estenderà nel 2025. Inoltre, il bonus si andrà a sommare alla prestazione universale anziani, un altro contributo destinato al pagamento di colf e badanti per gli over 80 non autosufficienti e con ISEE inferiore ai 6 mila euro.
Con una dote complessiva di 500 milioni, la nuova misura sperimentale permetterà di beneficiare di un contributo economico di 1.412 euro al mese (quota fissa dell’indennità di accompagnamento di 572 euro e quota integrativa di 850 euro per l’assegno di assistenza), da destinare agli assistenti. Gli aventi diritto saranno individuati da una commissione tecnica dell’INPS. Per fare domanda, basta identificarsi tramite SPID sul portale dell’ente.