Si può donare casa ad un figlio senza dover pagare le tasse? Cosa dice la legge, ecco il chiarimento che può tornare utile.
Il meccanismo dell’eredità, nel nostro paese, è complesso e, come molte altre procedure, è regolato da una serie di leggi e di iter a cui fare riferimento. Ovviamente, come molti ben sapranno, si tratta anche di una realtà abbastanza onerosa: non c’è da sorprendersi se, in tanti, cercano una via alternativa per tutelare i propri cari. Il dubbio più comune pare essere quello che riguarda gli immobili: è possibile donare casa ad un figlio senza pagare le tasse? Andiamo a chiarire cosa prevede la legge in merito.
Il patrimonio di una persona può comprendere una serie variegata di beni, dal denaro liquido agli immobili, passando per azioni, titoli e simili. Procedure come la successione, inoltre, possono avere dei costi non indifferenti. Cosa prevede la legge, dunque, in caso di donazione della casa ad un figlio? Ecco cosa sapere.
Il chiarimento: donare casa al figlio senza pagare le tasse, cosa prevede la legge
Iniziamo col rispondere, in modo generale, all’interrogativo: sì, la donazione della casa al figlio è possibile, a patto che si rispettino una serie di requisiti, ma, soprattutto, che non ne risultino danneggiati gli altri eredi. Cosa significa? Che ci sono dei “paletti” inderogabili di cui è bene essere a conoscenza. Ecco, nello specifico, di quali si tratta.
In primo luogo, che un genitore può scegliere liberamente di donare, attraverso un atto notarile, un appartamento ad uno dei figli, ma bisogna assicurarsi che gli altri non vedano ledere il proprio diritto all’eredità. Diversamente, infatti, alla morte del genitore, questi potranno esercitare l’azione di riduzione per rifarsi delle quote che gli spettano e invalidare la donazione, laddove non abbiano ricevuto un’adeguata fetta della suddetta eredità. Come fare? Assicurandosi si soddisfare le quote spettanti agli altri figli, ad esempio attraverso un pagamento in denaro.
Un altro paletto che riguarda la donazione riguarda il valore dello stesso. Se questo non supera il milione di euro si è esenti dall’imposta di donazione del 4%, ma dovranno comunque essere regolate quella catastale, ipotecaria e di bollo. Inoltre, è bene tenere presente che anche la donazione, trattandosi comunque di un atto notarile, comporta delle spese relative.
In sintesi, se la donazione è valida e non intacca le quote degli altri figli, se si tratta della prima casa per l’erede e se il suo valore non superare il milione di euro, tale procedura è sicuramente da tenere in considerazione perché quasi “esente” da tasse, eccezione fatta per quelle citate.