Pensione, arriva la stangata: gli esperti spiegano quanto perdi sull’assegno

Reversibilità e arretrati, la stangata di cui pochi sanno: quanto perdi e cosa ti spetta, i dettagli da conoscere.

La pensione di reversibilità è spesso essenziale per i superstiti, poiché mirata a garantire un sostentamento e una vita dignitosa a chi ne ha diritto. Come sappiamo, questa è regolata da una serie di parametri e requisiti, dunque potrebbe capitare di vederla ridotta a causa di fattori differenti. Ciò di cui pochi sono a conoscenza, invece, è che ci sono alcune persone a cui potrebbero spettare degli arretrati: quanto perdi e cosa c’è da sapere a riguardo?

Reversibilità e arretrati, quanto perdi
Arretrati reversibilità: cosa c’è da sapere in merito al ricalcolo (consumatore.com)

Di tanto in tanto, capita che un ricalcolo su alcune prestazioni porti vantaggi in senso positivo o negativo agli aventi diritto. Nel caso della pensione di reversibilità, potrebbe trattarsi di una buona notizia per un’ampia fascia di beneficiaria. Il motivo? Potrebbero avere diritto agli arretrati, sebbene non ne siano a conoscenza. Ecco i dettagli.

Arretrati pensione di reversibilità: ricalcolo, cosa c’è da sapere

Ebbene, per comprendere la situazione bisogna avere un quadro generale, a partire da una sentenza della Corte Costituzionale relativa a Giugno 2022. Che sancisce, come “illegittimo”, il “combinato disposto del terzo e quarto periodo del comma 41 dell’articolo 1 della legge 8 agosto 1995, n. 335, e della connessa Tabella F”, ciò, ovviamente, “in materia di cumulo tra il trattamento pensionistico ai superstiti e i redditi aggiuntivi del beneficiario”.

Arretrati reversibilità ricalcolo
Quando spetta il ricalcolo sugli arretrati della pensione di reversibilità (consumatore.com)

Tale sentenza giustificherebbe, dunque, come si evince dalla circolare 108 del Dicembre 2023, la riduzione del trattamento pensionistico. C’è un ma. Perché, infatti, in questo modo si andrebbe a “violare” il “principio di ragionevolezza nella parte in cui le disposizioni censurate non prevedono un tetto alle decurtazioni del trattamento ai superstiti cagionate dal possesso di un reddito aggiuntivo”, con la conseguenza che “pertanto, la formulazione del terzo e quarto periodo deve essere integrata mediante la previsione del limite della “concorrenza dei redditi”.

Per tale ragione, l’INPS starebbe provvedendo alla procedura di ricalcolo per coloro il cui importo delle relative trattenute sia risultato maggiore al valore di quelli che erano i redditivi aggiuntivi in merito all’anno di riferimento. E, dunque, alcuni potrebbero vedersi corrispondere gli arretrati spettanti che dovrebbero coprire un lasso di tempo fino ai cinque anni antecedenti. Per dubbi e chiarimenti in merito alla propria posizione, ovviamente, si può sempre fare riferimento all’INPS stesso o a CAF e Patronati.

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