Stop con lo streaming: tutto ciò che è illegale verrà sanzionato in modo molto salato, con la nuova legge alcune abitudini scompaiono
10 anni fa la maggior parte degli utenti online ha utilizzato almeno una volta nella sua vita lo streaming illegale. La pirateria del web ha inciso molto sul mondo del cinema per vie di pratiche sconsiderate che prevedevano la registrazione del film appena uscito nelle sale per poi caricarlo sulle piattaforme online ancora nel periodo di uscita, permettendo una visione gratuita a tutti.
Così come accadeva nel cinema, ad oggi accade anche per lo sport. Con le piattaforme streaming a pagamento, che negli ultimi anni non solo hanno conquistato il panorama del web ma hanno anche scatenato un’enorme crisi a Hollywood, il mondo del cinema è stato letteralmente rivoluzionato. Molti più prodotti, offerti con un prezzo di abbonamento fisso, ma anche una riduzione della qualità della produzione: questo è il nuovo sistema su cui si basano piattaforme come Netflix. Il cinema entra ancora di più in crisi di quanto lo fosse già ormai da anni, ma non solo.
Con una fruizione così accelerata, anche gli stessi attori vengono pagati meno perché i fondi per i progetti sono pochi: le pellicole devono essere tante per aggiornare in continuazione un catalogo di un pubblico sempre più esigente perché avido di contenuto. Nello sport si è sviluppato parallelamente il problema: da Sky fino poi a Dazn, le partite di qualsiasi sport ad oggi si pagano, e anche care.
Tutto questo ha sviluppato il ‘pezzotto’ e tutte quelle forme di streaming che cercano di scavalcare le ingenti cifre d’abbonamento di queste società che vendono partite. Attenzione però, questo 2024 vede sanzioni molto più dure per chi si affida allo streaming illegale proprio a tutela di tutte le società che lavorano nel settore.
Il nuovo scudo anti pezzotto sembra infatti ormai essere in dirittura d’arrivo, con tante novità rispetto a quello in vigore da febbraio 2024. A entrare in gioco sarà anche lo Stato, con il piano che verrà finanziato direttamente dalle casse statali per un costo di 2 milioni di euro annui. Dal punto di vista gestionale l’obiettivo è quello di riuscire ad affondare tutti i siti pirata entro 30 minuti dall’inizio della partita.
Al momento è tutto ancora da delineare nei dettagli ma nei prossimi mesi così come verranno migliorate le dinamiche relative alla ‘caccia al pezzotto’, al tempo stesso aumenteranno le sanzioni per coloro che non stanno alle regole.