Stipendi Maxi aumento con la M maiuscola: i valori salgono alle stelle e con questi anche i sogni! Nuova fetta di risparmio peri lavoratori.
Se si guarda il quadro sociale del momento, non ci sono molte gioie, ma alcune del tutto inaspettate… sì! Senza ombra di dubbio venire a sapere che c’è la possibilità che gli stipendi si modifichino per via di un Maxi aumento, allora sì che si tratta di variazioni che piacciono. La questione pare diventare sempre più concreta, perché nello studio sono state stilate anche le cifre che andranno direttamente nelle tasche dei lavoratori. Insomma, si tratta di una news tanto allattante quanto importante da conoscere a fondo.
Con questa guida è possibile comprendere cosa significa quando gli stipendi subiscono un maxi aumento, anche perché bisogna comprendere come avviene ciò. Lo Stato dovrà affrontare un periodo economico di grossa importanza e con non poche complicanze, per cui è necessario imparare a capire come vederci chiaro. Anni e anni di fatiche, vedono finalmente un aumento degli stipendi tale da essere definito “Maxi”.
Il termine non indica solo la portata, ma anche la rivalsa per i lavoratori che spesso sono sottoposti a situazioni di disagio non di poco conto. Diciamo che è bene riconosce che in todo la condizione economica non è florida, e a quanto pare date le sfide che lo Stato dovrà affrontare, non potrà dirsi lo stesso per il futuro. In ogni caso, esplicare i valori e i cambiamenti subiti nel corso del tempo con i parametri e i calcoli di riferimento, appare utile proprio al fine di capire come porre in essere il beneficio.
Fare un excursus cronologico a livello economico è quel che serve per evidenziare la portata del beneficio. Anche perché matematicamente parlando si tratta di analizzare dei dati che sono così per come li si vede. Quando entrano in gioco dati, cifre e numerazioni non si può mica scappare. Anzi, è proprio grazie a questa impostazione che è possibile riuscire a determinare un calcolo certo che non può essere stroncato da ipotesi varie. L’aumento del 17% c’è e si vede, ecco come!
Il Ministro Valditara si fa portavoce di aver aumentato lo stipendio degli insegnanti del 17%, ma sarà vero o quanto accaduto è il frutto di meriti passati? Una cosa è certa, l’incremento c’è stato, quel che bisogna capire è se ciò davvero proviene dalla sua azione, oppure è necessario fare i conti con un panorama più ampio.
Risalendo al 2019 l’importo lordo a inizio anno era di 1.951,94 euro, ma già ad aprile era stata erogata in anticipo, l’indennità di vacanza promossa dal CCNL dal valore mensile di 7,05 euro. Si tratta di un incremento di stipendio del 0,42% includendo anche l’IIS, cioè l’indennità integrativa speciale. Nello stesso anno nel mese di luglio l’aumento dell’indennità vacanza sale allo 0,7%. La situazione rimane invariata fino all’anno della Pandemia Covid-19 che produrrà i maggiori effetti evidenti nella riforma del 2022.
Da questo momento in poi, il cedolino degli insegnanti non vedrà più il bonus di 100 euro con però la presenza di una tassazione migliore. Si tratta di tagliare di ben 2 punti l’aliquota IRPEF, che passano dal 27% al 25%. Ma ciò ancora non basta a far fronte alla riduzione dei 100 euro, allora si consolida una decontribuzione dal valore del 2%.
Ancora ad aprile del 2022 c’è un cambiamento, ritorna l’indennità di vacanza che poi nel mese di luglio dall’aumento dello 0,3% ottiene un ulteriore incremento dello 0,2%. Da gennaio 2023 viene applicato l’incremento del comparto scuola del CCNL, e l’aumento lordo di stipendio è di 63 euro lordi. Sarebbero i 50 euro più gli 11,75 euro di indennità di vacanza. Senza dimenticare che la retribuzione professionale degli insegnanti aumenta di 10 euro. L’assegno perequativo scompare dalle voci e va aggiunto a quello base. Questa la situazione fino al Governo Meloni, ma qui ancora qualcosa è destinato a cambiare.
Il Governo Meloni non cede alcun incremento alla categoria dei lavoratori in questione, che ottengono solo una tantum equivalente al 1,5% dello stipendio, ma questo già scompare a gennaio del 2024. L’unico incremento ottenuto è quello di 10 euro, passando ad una retribuzione lorda di 1.961,85 euro.