Stipendi troppo bassi? Adesso arriva un’ondata di aumenti fino al 2027: saranno scaglioni graduali, ecco di cosa si tratta.
Stasi degli stipendi in Italia. Negli anni ’80 si viveva meglio di oggi: il debito era più basso, gli stipendi più alti; comprare casa era più facile, il denaro girava, erano gli anni del boom economico e gli italiani stavano vivendo una nuova era. Ad oggi il nostro debito è altissimo, il Pil non segna poi una ripresa così incoraggiante dopo il blocco del 2020 e gli stipendi sono statici mentre l’inflazione è salita alle stelle nel 2023, causando a sua volta una risposta dalla BCE, la quale ha scelto un incremento dei tassi d’interesse.
Se il 2024 è stato visto come l’anno delle speranze e delle scommesse, in parte così è stato. Come premeditato dagli esperti, i report mostrano un calo considerevole dei tassi d’interesse, ma il caro prezzi continua a segnare la sua strada. Basta entrare in un supermercato per farsi un’idea concreta sul rialzo dei prezzi che tutte le famiglie si trovano a vivere.
Il latte sfiora i 3 euro e la pasta supera l’1,50 euro a pacco. I nuclei familiari non riescono più a mettere da parte risparmi e il popolo richiede a gran voce un aumento degli stipendi. I dati non sono incoraggianti, ma per qualche settore il sistema inizia a prendere provvedimenti. Rialzi sugli stipendi base sono infatti previsti dai prossimi mesi fino al 2027. Gli aumenti verranno inseriti a scaglioni, con date prestabilite e riguarderanno una fascia di lavoratori in particolare. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Aumenti sugli stipendi, scaglioni fino al 2027: a quanto ammontano
Le tabelle retributive del CCNL Commercio Confcommercio dal 2024 al 2027 contengono gli aumenti della paga base o minimo stipendiale che, insieme all’indennità di contingenza, l’EDR, il terzo elemento, l’indennità di funzione e gli scatti di anzianità, vanno a dare dai 160 fino ai 420 euro in più in busta paga, al mese, a coloro che hanno un contratto nel settore commercio.
In particolare, il rinnovo del CCNL Commercio, terziario, distribuzione e servizi del 22 marzo 2024 ha previsto l’aumento periodico e scadenzato dei minimi contrattuali che vedranno protagonisti questi mesi: aprile 2024, marzo 2025, novembre 2025, novembre 2026 e febbraio 2027. Non è il solo settore a vedere aumenti, però. Ad esempio anche i contratti per grafici editoriali vedranno novità scaglionate fino al 2026. Non è una risposta al problema italiano, ma sicuramente un iniziale cambiamento su cui puntare l’attenzione.