Trattamento ingiusto di un fratello rispetto all’altro: finalmente arriva la procedura per avere ciò che spetta

Come avere ciò che spetta: ecco come agire nel caso di trattamento ingiusto di un fratello rispetto all’altro, attenzione.

All’interno di una famiglia possono, purtroppo, verificarsi situazioni complesse e incresciose soprattutto quando si tratta della sfera economica. Questo è il caso in cui uno dei figli ritenga o si renda conto di aver ricevuto un trattamento diverso, ingiusto, rispetto ad un fratello o ad una sorella: è possibile intervenire, in tal senso e come fare? Ecco cosa c’è da sapere a riguardo.

Trattamento ingiusto fratello: procedura
Trattamento ingiusto rispetto al fratello: cosa fare (consumatore.com)

Prendiamo ad esempio il caso di un’abitazione donata ad un figlio da uno o entrambi i genitori. Laddove l’altro o gli altri figli ritenessero o sentissero che tale procedura li abbia “penalizzati”, riservando loro un trattamento ingiusto, si potrebbe fare qualcosa a riguardo? Per rispondere alla domanda occorre chiarire alcuni dettagli.

La procedura da conoscere: trattamento ingiusto di un fratello rispetto all’altro, cosa fare

Partiamo dal presupposto che fin quando il donatore, che sia uno o siano entrambi i genitori, sono ancora in vita e la donazione è legittima, dunque certificata dall’iter burocratico e dal notaio, la donazione non è “impugnabile”. La situazione cambia alla morte del donatore, quando subentra il concetto di eredità. A questo punto, infatti, i diretti interessati potranno rendersi conto, attraverso appositi “conti”, se il loro diritto è stato leso.

Trattamento ingiusto di un fratello rispetto all'altro: cosa fare
Come tutelarsi in caso di trattamento ingiusto rispetto ad un fratello (consumatore.com)

Bisogna tenere presente, infatti, che la legge stabilisce, per i figli, e il coniuge superstite nel caso vi sia, una quota indisponibile, legittima, che lo stesso de cuius non può modificare o alterare. Tale quota dipenderà dal numero di eredi e dal patrimonio in esame. Se uno degli eredi legittimari, dunque, si accorgesse di essere stato leso nella stessa a favore di un altro, potrebbe procedere con quella che si definisce “azione di riduzione per lesione della legittima“.

Ciò comporterà una verifica delle posizioni, di quanto ricevuto e spettante. Se tale scenario si rivelasse esatto, il diretto interessato potrebbe procedere ad impugnare il testamento o contestare le donazioni che sono state fatte all’altro legittimario fino a risalire al momenti in cui la legittimaria sia ripristinata.

In termini semplici, nell’esempio della casa fatto in apertura, il diretto interessato potrà contestare la donazione laddove la sua quota legittima sia stata lesa e, pur contestando il testamento, non sia riuscito a recuperare e reintegrare quanto spettante alla stessa per legge.

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