Firmato il 17 settembre la circolare n. 18 con le condizioni di accesso al concordato preventivo dell’Agenzia delle Entrate, tutte le novità
Ma spunta un’amara verità che riguarda i piani tariffari per l’applicazione misura. La circolare detta le linee guida del concordato preventivo biennale, rivolto ai contribuenti che applicano gli ISA (indici sintetici di affidabilità) e a coloro in regime forfetario. Il concordato biennale riguarda il periodo dal 2024 al 2025.
Il documento guida è strutturato in quattro parti, la prima è introduttiva e contiene le descrizioni generali valide per tutte le tipologie di contribuenti. La seconda parte si riferisce ai contribuenti che applicano gli ISA. La terza parte è dedicata alle attività di controllo. Infine, la quarta parte fornisce chiarimenti sul software gestionale per eseguire gli adempimenti fiscali.
La normativa prevede la delega fiscale per favorire all’adempimento spontaneo dei contribuenti. La circolare illustra i vantaggi ai contribuenti sul concordato preventivo; le cause di decadenza o cessazione; fornisce istruzioni specifiche in base alle due categorie coinvolte (contribuenti che applicano gli ISA o con regime forfetario).
L’accettazione della proposta dell’Agenzia delle Entrate sulle imposte dovute, esclude la possibilità di accertamenti tributari, come previsto dal Dpr n. 600/73. Inoltre, l’adesione comporterà, per i contribuenti che applicano gli ISA, un regime di premialità. Nessuna variazione subirà l’Imposta sul valore aggiunto (IVA). I vantaggi valgono per un anno (il 2024) per i contribuenti che applicano gli ISA, per i forfetari due anni (2024 e 2025).
L’adesione al concordato preventivo scade il 31 ottobre 2024 e prevede due strade:
Le associazioni dei commercialisti sono a lavoro per integrare il concordato preventivo biennale nei propri tariffari. Il messaggio delle associazioni è chiaro, gli studi professionali faranno pagare il servizio per l’adesione al concordato preventivo. Non offriranno nulla gratis.
Il nuovo tariffario conterrà un compenso da richiedere al contribuente per la sola preparazione, anche nel caso in cui la procedura non fosse conclusa con l’adesione del contribuente. Le associazioni fanno notare che il compenso per il concordato preventivo si rende necessario anche per gli aumenti subiti dall’implementazione dei software di sistemi per l’elaborazione del concordato preventivo.