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Addio per sempre ai soldi dall’INPS: la durissima novità ignora anche il parere della Consulta

Dura comunicazione da parte dell’INPS, finiti i fondi fino a data da destinarsi: al momento sono bloccati i pagamenti.

L’Inps ha inoltrato comunicazione ufficiale dello stop relativo ai pagamenti in anticipo. Una norma entrata in vigore l’anno scorso aveva permesso ai lavoratori dipendenti di ottenere in anticipo il TFR. Più che un regalo dello Stato si deve vedere come un prestito, un favore pagato caro perché prevede la trattenuta di interessi. L’inserimento della possibilità di richiesta d’anticipo è una presa di posizione da parte dell’INPS per cercare di tutelare i lavoratori dagli imbarazzanti ritardi sui pagamenti TFR.

INPS non ha più fondi per il TFR anticipato – consumatore.com

Ovviamente i soldi ricevuti in anticipo sono già ‘tassati’ da una percentuale di interesse, ma la maggior parte dei lavoratori ha preso l’occasione al balzo per evitare le lunghe attese pur sapendo di pagare una percentuale. Il tutto può già far intuire quanto disagio c’è da parte dei lavoratori che continuano a essere i più colpiti dalla crisi economica.

Ma il disagio non finisce qui, perché una volta indetta la possibilità di far richiesta, le domande registrate sono state molte e dopo alcuni mesi, è stata proprio l’INPS a dover notificare l’esaurimento dei fondi per il pagamento in anticipo del TFR nell’anno 2024. Ma vediamo nel dettaglio cosa comporterà tutto ciò.

Stop al pagamento del TFR anticipato: l’INPS ha finito i fondi

Ciò significa che tutte le domande inoltrate dal 26 aprile in poi, di quest’anno, al momento sono rimaste ‘congelate’ e non otterranno risposta per via di mancanza di fondi per il pagamento. Non verranno eliminate ma rimarranno in stand by. Al momento non è chiaro fino a quando. Sicuramente fino a fine 2024 non ci saranno ulteriori sviluppi.

Niente pagamenti per chi ha fatto richiesta di TFR anticipato – consumatore.com

Oltre il danno quindi anche la beffa, perché se questa era l’unica soluzione che il Governo aveva saputo trovare per rispondere alle due sentenze della Corte Costituzionale contro gli inaccettabili ritardi di pagamento della buonuscita dei pubblici dipendenti, adesso il problema si è amplificato al ritardo delle pratiche di risoluzione dei ritardi. Una notizia imbarazzante per i cittadini che adesso dovranno aspettare fino a data da destinarsi per ottenere l’assegno che gli spetta di diritto dopo la cessazione dei rapporti lavorativi.

Dalla seduta del 14 giugno scorso, la maggioranza ha votato per chiudere del tutto la fase di sperimentazione triennale avviata a fine 2022. L’anticipazione del Tfr da parte dell’Inps, dunque, almeno per il momento non sembra voler essere riproposta (e chissà se mai si ritroveranno i fondi). I lavoratori che ne hanno fatto domanda in questi mesi probabilmente dovranno rassegnarsi.

Pubblicato da
Claudia Manildo