Stangata per le famiglie italiane: Assegno di Inclusione e Carta Dedicata a te, quanto perdi, fai attenzione.
Sono diverse le misure messe in campo dal Governo italiano per sostenere e aiutare le famiglie in difficoltà. Molte sono ben note, altre costituiscono una novità, ma ciò che le accomuna è l’obbiettivo di alleggerire la posizione fiscale di coloro che versano in condizioni di grave disagio economico. Tra le più chiacchierate ci sono sicuramente l’Assegno di Inclusione e la Carta dedicata a te. Attenzione, però, la stangata è dietro l’angolo: ecco quanto perdi.
Conosciamo bene questi due sostegni, di recente non si è parlato d’altro. Sono in pochi, però, ad essere consapevoli di uno specifico dettaglio che li riguarda e che, ovviamente, non farà piacere alla maggior parte dei beneficiari. Andiamo a scoprire, nello specifico, cosa c’è da sapere.
Ebbene, non tutti sono a conoscenza del fatto che chi percepisce l’Assegno di Inclusione non potrà beneficiare della Carta Dedicata a Te. Le due misure, infatti, si escludono a vicenda: ciò significa che molti italiani che percepiscono il primo beneficio dovranno rinunciare ai 500 (questo l’importo attuale della card) per le spese alimentari, benzina o trasporti. Ma non solo.
Come sappiamo l’accesso alla Carta Dedicata a Te è regolato da requisiti specifici. Tra questi, che l’ISEE del nucleo familiare non superi i 15000mila euro e che i componenti, che devono essere almeno 3, siano tutti iscritti all’anagrafe comunale. Sebbene molti rientrino in tali parametri, laddove beneficiari dell’Assegno di Inclusione non saranno inseriti nelle liste per ottenere la Carta Dedicata a Te.
A “bloccare” l’accesso alla misura, tuttavia, non è solo la misura dell’Assegno di Inclusione. Anche altre indennità e agevolazioni non danno diritto a tale beneficio, nel dettaglio quelle di inclusione sociale o sostegno alla povertà che prevedano un sussidio di natura economica, che sia anche regionale o comunale.
Oltre a tali sostegni, ad essere esclusi dall’accesso alla card saranno anche quei nuclei in cui almeno un componente riceva prestazioni come NASPI o DISColl, indennità di mobilità e altre forme di integrazione salariale o di sostegno laddove vi sia una disoccupazione involontaria. Dunque, da quanto si evince, una grande fetta di popolazione dovrà rinunciare alla Carta Dedicata a Te e al suo cospicuo importo.