È ancora possibile ottenere la pensione anticipata di 43 mesi. Ma il termine ultime per fare le domande sarà già a novembre
Andare in pensione, dopo anni e anni di lavoro, è uno dei desideri maggiori di coloro che hanno dedicato gran parte della propria vita alla fatica e al lavoro. Molto spesso, infatti, arriva un momento in cui si inizia a fare calcoli per capire quando arriverà il momento di lasciare il proprio posto lavorativo e iniziare a percepire il tanto atteso assegno.
Tuttavia, non sempre l’unica soluzione utile per ottenere la pensione è quella di attendere di maturare l’età giusta prevista dalle normative. In Italia, infatti, è ancora possibile ricorrere alla pensiona anticipata di 43 mesi. Tuttavia, c’è pochissimo tempo a disposizione e la possibilità per fare domanda scade a novembre. Ecco di che cosa si tratta.
Non tutti sanno che esiste una misura che permette di andare in pensione in anticipo con un assegno di accompagnamento. Si tratta di Ape Sociale, una misura la cui scadenza è stata fissata al 31 dicembre del 2024 e che il governo potrebbe anche decidere di non rinnovare per il prossimo anno. Tale misura prevede però di ricorrere alla domanda di certificazione del diritto prima di avere la possibilità di presentare la domanda per ottenere l’assegno pensionistico. La scadenza per la domanda di certificazione per l’Ape Sociale 2024, dunque, è in scadenza.
Il passaggio della domanda di certificazione del diritto è fondamentale per poter ricevere la pensione e riguarda soprattutto coloro che svolgono lavori usuranti o gravosi per poter ottenere Quota 41. La scadenza per la domanda riferita all’Ape sociale è prevista per il 30 novembre del 2024. Dunque coloro che vorrebbero fare domanda per ricevere l’assegno pensionistico in anticipo dovrebbero prepararsi e affrettarsi prima della scadenza. Il rischio è infatti quello di rimandare la propria pensione e perdere un’opportunità di uscire in anticipo dal mondo del lavoro.
Grazie ad Ape Sociale è possibile ricevere l’assegno pensionistico a partire da 63 anni e 5 mesi di età e dopo aver maturato 30 anni di contributi versati. Non tutti possono usufruire di questa misura, ma solo quei lavoratori che rientrano in determinate categorie, come i carwegivers, i disoccupati, gli invalidi e i lavoratori che svolgono attività gravose. Quest’ultima categoria ha la possibilità di andare in pensione a 63 anni e 5 mesi, oltre ad aver maturato almeno 36 anni di contributi. Mentre per le altre categorie bastano 30 anni di contributi versati.