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Ai malati di pressione alta arriva l’assegno mensile: come accedere al sussidio sociale sanitario

Soffri di ipertensione? Forse non sai che puoi accedere a un contributo mensile per le cure, basta rispettare i requisiti minimi.

Sono numerosi i fattori che possono scatenare fenomeni di ipertensione, ovvero di pressione alta. Gli esperti ne elencano diversi: il consumo di alcol, il fumo, la predisposizione genetica, l’età, il tipo di dieta, lo stress emotivo e la sedentarietà. Il consiglio spassionato dei medici è quello di intervenire immediatamente, non appena si riscontrino sintomi compatibili con questo disturbo: “Se i valori di pressione sanguigna sono più alti del normale, bisogna agire subito senza trascurare il problema”.

Chi soffre di pressione alta può accedere a contributi e agevolazioni. Basta rientrare nei requisiti – consumatore.com

Non bisogna però farsi prendere dalla paura o dallo sconforto perché le conseguenze più gravi si verificano solamente più avanti; parliamo di una condizione che, se tenuta sotto controllo costantemente, non rappresenta un rischio grave per la salute. Il malato di ipertensione, comunque, ha diritto a diverse agevolazioni che rientrano nella sfera dell’invalidità civile; in alcuni casi, peraltro, la pressione alta può compromettere l’efficienza sul luogo di lavoro. Ovviamente esistono dei parametri da rispettare per usufruirne.

Invalidità civile per pressione alta, i casi ammessi

Secondo quanto indicato dall’Istituto di Ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano, si può considerare alta una misurazione della pressione sanguigna che si aggiri attorno ai 200 mmHg per la massima e ai 120 mmHg per la minima. “La prima cosa più importante da fare è monitorare i valori pressori in diverse occasioni. Se la pressione è particolarmente alta si consiglia di consultare rapidamente il medico di famiglia”, è il suggerimento degli esperti.

In alcuni casi ai pazienti ipertesi può essere riconosciuta l’invalidità civile – consumatore.com

A chi soffre di ipertensione è riconosciuta una percentuale di invalidità che varia a seconda della gravità della condizione e può andare dal dieci per cento per una non complicata fino al cento per cento nel caso in cui si riscontri una cardiopatia ipertensiva con alto fattore di rischio cardiovascolare oppure, spesso, in presenza di arteriopatie ostruttive croniche. E non solo perché gli stessi soggetti, una volta attestato l’handicap, potranno accedere anche alla Legge 104, oltre a permessi, congedi e agevolazioni fiscali.

Ricordiamo come l’assegno ordinario d’invalidità possa essere erogato solamente nel caso in cui l’ipertensione comporti la riduzione dell’inabilità lavorativa di almeno un terzo. Completato un ciclo di tre anni, infine, l’assegno in questione sarà convertito automaticamente in pensione di vecchiaia.