Arriva finalmente un forte pacchetto di aiuti che darà una vera mano anche al coniuge di chi è affetto da Alzheimer
Affrontare seri problemi di salute e malattie non è mai facile per chi ne è affetto, ma lo stesso discorso può essere fatto per chi gli è vicino. Pensiamo a familiari e amici che si prendono cura di chi è affetto da queste malattie o convive fisicamente con chi ha difficoltà.
Sono i famosi caregiver, ovvero coloro che condividono socialmente le difficoltà che una malattia importante può provocare. Tuttavia, per loro ci sono delle buone notizie, in quanto è in arrivo un forte pacchetto di aiuti che potrebbe dare una grossa mano anche al coniuge e ai figli di chi è affetto da Alzheimer. Vediamo di che cosa si tratta e chi potrà riceverlo.
Secondo quanto previsto dalla normativa italiana vi è il riconoscimento di numerosi aiuti per chi è affetto da Alzheimer. Tra questi vi è certamente l’indennità di accompagnamento e la pensione d’invalidità civile. Nel primo caso si tratta di una prestazione che viene riconosciuta dall’Inps e che viene versata a quei cittadini che sono in possesso di specifici requisiti sanitari. Per poterla ricevere è necessario presentare la domanda direttamente all’Inps in modalità online, oppure rivolgersi ad un Caf.
Mentre la pensione di invalidità civile viene riconosciuta – sempre dall’Inps – a coloro che, dopo un accertamento da parte della commissione medica, dimostrano una riduzione della capacità lavorativa del 100%. L’importo ammonta a 531,76 euro al mese e per poter ricevere questa misura non è necessario soddisfare alcun requisiti contributivo. Sarà quindi necessario inviare la domanda all’Inps con relativo certificato medico. Inoltre, il coniuge e i figli di chi è affetto da Alzheimer può usufruire di alcune agevolazioni, come il permesso di sosta auto e le agevolazioni per i mezzi di trasporto privati. Possono inoltre usufruire di una detrazione d’imposta del 19% sulle spese sanitarie di ogni tipo e ottenere una intera deduzione del reddito delle spese mediche generiche e di assistenza, ma solo quando il paziente è invalido civile o portatore di handicap.
Il coniuge o i figli dell’affetto da Alzheimer possono possono poi usufruire dell’esenzione del turno di lavoro notturno, nella fascia oraria tra le 00.00 e le 5.00. Hanno il diritto all’esenzioni dal pagamento dei ticket sanitari per le prestazioni specialistiche ambulatoriali e di diagnostica strumentale (ma solo correlate alla malattia di Alzheimer). E, infine, possono usufruire di permessi a lavoro e congedi biennali retribuiti.